giovedì 19 giugno 2008

Lampadine Fluorescenti un piccolo passo verso il futuro

Rieccomi dopo una pausa di "pigizia" da post. Ho deciso di postare un paio di notizie di interesse ambientale decisamente carine.


La prima la Nuova Zelanda, la quale ha deciso, seguendo l'esempio dell'Australia, di bandire le classiche lampadine ad incandescenza, in quanto tecnologia vecchia e superata. Infatti solo il 5% dell'energia emessa da queste lampadine, viene trasformata in luce, il resto disperso in calore. In più le lampadine fluorescenti a basso impatto ambientale hanno una resa maggiore del 80% tra costo, risarmio e durata. Quindi dal 2009 in tutta la terra dei Kiwi basta lampadine classiche.Hanno stimato che il risparmio in 12 anni sarà di 275 milioni di dollari. Mica male!!

Sempre in ambito energetico, Ikea ed Enel per tutto giugno regalano un Kit di risparmio energetico: un set di filtri per 3 rubinetti, 1 per la doccia e 3 lampadine ad incandescenza ad "attacco grosso" con un potenza pari alle classiche lampadine di 60Watt.
Io ne ho già prese una dozzina di queste lampadine, ho cambiato finalmente i vecchi faretti che avevo in casa. Risparmio e faccio una buona azione.

Ma come sono fatte queste lampadine ad incandescenza?? Mi sono documentato, ovviamente da Wikipedia, eh eh eh...

La lampada fluorescente è un particolare tipo di lampada a scarica in cui l'emissione luminosa visibile è indiretta, ovvero non è emessa direttamente dal gas ionizzato, ma da un materiale fluorescente (da cui il nome). (...)

Questo tipo di lampade sono erroneamente chiamate lampade al neon o tubi al neon, ma in realtà il funzionamento è dovuto alla presenza di vapori di mercurio e non al neon. È costituita da un tubo di vetro, che può essere lineare, circolare o variamente sagomato, al cui interno è dapprima praticato il vuoto, poi introdotto un gas nobile (argon o neon) ed una piccola quantità di mercurio liquido, che si pone in equilibrio con il suo vapore. La superficie interna del tubo è rivestita di un materiale fluorescente, dall'aspetto di una polvere bianca. (...)

Le lampade fluorescenti hanno una vita media molto maggiore rispetto a quelle a incandescenza, ma la loro durata può essere fortemente influenzata dal numero di accensioni e spegnimenti, a meno che non si usi un pilotaggio elettronico: ognuna di queste operazioni, infatti, riduce la vita della lampada, a causa dell’usura subita dagli elettrodi. Il valore che viene fornito dalle aziende produttrici è generalmente calcolato con cicli di accensione di 8 ore, e va dalle 12-15000 ore delle lampade tubolari alle 5-6000 ore delle lampade compatte.

Il pilotaggio elettronico, invece, grazie al preriscaldo dei catodi (elettrodi), che ne evita il danneggiamento, consentono un numero di accensioni praticamente infinito (oltre 60000) e la precisione del controllo ne estende la vita ad almeno 10000 ore. A differenza delle lampade a incandescenza, queste lampade perdono leggermente in quantità di flusso luminoso emesso nel corso del tempo, inoltre per i modelli meno recenti (generalmente senza preriscaldo) di lampade compatte possono impiegare generalmente qualche minuto per arrivare al massimo di emissione possibile dopo l’accensione.

Le lampade fluorescenti contengono mercurio che è estremamente inquinante e molti componenti che possono essere riciclati. Dopo l'uso devono essere smaltite in maniera differenziata tra i materiali RAEE e non con il vetro. Per questo vanno obbligatoriamente consegnate al rivenditore o all'apposito centro di riciclaggio spesso presso le discariche comunali.


E voi avete ancora le vecchie lampadine?? Se si correte a cambiarle, cazzarola!!

mercoledì 11 giugno 2008

Centrale Elettrica ad aquiloni, ecco la risposta al nucleare!!


Se avete mai usato un aquilone, avete sentito quanto il vento tira sulle mani. Più è grande, più tira. Come vi spiegherà qualsiasi amante di kite surfing, possono far volare anche gli uomini. "Anzi - dice Massimo Ippolito, kite surfer per hobby - li costruiscono inefficienti apposta, altrimenti ti porterebbero via".


Più in alto arrivano, più forte tirano. A questo punto non è più un gioco per bambini e neanche uno sport. E' un'occasione: le forze, in natura, non si sprecano. Soprattutto, se si possono usare per generare elettricità. Forse ci voleva l'incontro fra un kite surfer come Ippolito e un appassionato di vela, come Mario Milanese, docente al Politecnico di Torino, perché scattasse l'idea di rivoluzionare dalle fondamenta il modo di produrre energia eolica.

Il fatto che il primo abbia un'azienda di sistemi automatizzati e il secondo insegni Controlli automatici all'università ha solo fornito gli strumenti per dare la scalata ad un obiettivo, a prima vista, impossibile: produrre tanta energia elettrica quanto una centrale nucleare, solo grazie al vento. Partendo non dalle gigantesche eliche delle turbine che ormai si costruiscono un po' dappertutto, ma dagli aquiloni dei bambini. KiteGen, come si chiama il progetto a cui lavorano Milanese ed Ippolito, non è l'unico nel mondo a puntare in questa direzione, ma è anche uno dei rarissimi casi in cui l'Italia, che le energie rinnovabili, normalmente, si limita a comprarle, è alla frontiera della ricerca. All'idea del vento dagli aquiloni lavorano anche, infatti, almeno altri due gruppi, in Olanda e in California.

E' una guerra di brevetti. Perché, se gli esperimenti confermeranno le prime verifiche e i primi risultati dei prototipi, è come mettere le mani su una sorta di pietra filosofale, capace di scavalcare le debolezze più vistose dell'energia eolica e, in generale, delle energie alternative: costose, si dice, ingombranti, incostanti, troppo poco potenti. Dalla parte degli aquilonisti, c'è, anzitutto, il vento. Quanto forte soffia, per cominciare. A 80 metri di altitudine (l'altezza normale di una turbina) il vento spira, in media, nel mondo, a 4,6 metri al secondo, un po' più di 16 chilometri l'ora. E' un primo problema. Sotto i 4 metri al secondo, infatti, le turbine, normalmente, vengono spente, perché diventano antieconomiche.

Il Texas occidentale - dove l'Enel ha appena varato una centrale eolica con 21 turbine - è un'area ricercatissima, perché il vento soffia in media a 7-8 metri al secondo (un po' meno di 30 chilometri l'ora), che viene definita una velocità ottimale. Ora, a
800 metri di altitudine, il vento soffia, in media, nel mondo, a 7,2 metri al secondo. La velocità ottimale. E un parametro cruciale, perché, spiegano i manuali di fisica, l'energia che si può ottenere dal vento aumenta in modo esponenziale con la sua velocità. "A mille metri di altezza - dice Milanese - l'energia che puoi ottenere è otto volte quella disponibile a livello del suolo". Il secondo problema del vento è che, in molti posti, non c'è sempre o, semplicemente non ce n'è.

A De Bilt, in Olanda, che è un posto ventoso, le turbine funzionano 3 mila ore l'anno, in pratica un giorno su tre. A Linate, nessuno installa turbine, perché il vento è zero. Ma chi l'ha detto che la pianura padana è senza vento? Basta andare a 800 metri d'altezza: c'è vento per 3 mila ore l'anno, quanto a De Bilt per le turbine. E, nel cielo sopra De Bilt, si ar
riva a 6.500 ore, più di due giorni su tre. A Cagliari, si passa da 2.800 a 5 mila ore. Di vento, insomma, ce n'è molto di più di quanto si possa pensare sulla base dell'industria eolica attuale. Ma come catturarlo? "Con lo yo-yo" rispondono Milanese e Ippolito: un aquilone che sale e scende nel cielo. In un capannone di Chieri, alle porte di Torino, l'aquilone elettrico dispiegato non è altro che un normale kite per il surfing. Assicurato a due leggeri cavi, da 3 millimetri di diametro, lunghi 800 metri, l'aquilone si libra in volo, sostenuto dal vento. Srotolandosi, i cavi fanno girare due cilindri ed è questa movimento che genera energia, come si carica una dinamo.

Ma questa è la parte più facile. Da buon velista, Milanese spiega che una barca con il vento in poppa va meno veloce di una barca che lo prenda ad angolo acuto.
In termini scientifici, la potenza generabile dall'aquilone aumenta in funzione della velocità con cui si muove rispetto al vento. La parte importante del KiteGen è, infatti, il sistema di navigazione. Dei piccoli sensori, con rilevatori Gps, sono fissati sull'aquilone e collegati con un computer a terra che gestisce la navigazione dell'aquilone: un software manovra piccole trazioni sui cavi per assicurare che il kite proceda tracciando vorticosi 8 nel cielo.


Grazie a queste scivolate d'ala, l'aquilone aumenta il suo differenziale di velocità rispetto al vento e, dunque, la potenza elettrica generabile. In pratica, l'aquilone si comporta come la striscia più esterna dell'elica di una turbina, senza dover far girare complicati ingranaggi: "Di fatto - dice Milanese - prendiamo la parte migliore di una turbina a vento e la mettiamo dove il vento è più forte". Quando il cavo è tirato al massimo, l'aquilone non genera più elettricità. Uno dei due cavi viene mollato, l'aquilone si impenna, non offre più resistenza al vento e viene riabbassato: "Per recuperarlo, consumiamo il 15% dell'energia generata in ascesa". Il passo successivo è immaginare una serie di questi yo-yo che funzionano insieme. "Basterebbe tenerli distanti 70-80 metri l'uno dall'altro - dice Milanese - mentre le turbine devono essere separate da più di 300 metri".

Questo significa che, invece di avere decine e decine di torri eoliche ad ingombrare il paesaggio, per generare la stessa quantità di energia basterebbero alti e invisibili aquiloni che, a terra, non occuperebbero più spazio di una normale centrale elettrica.
Tutto questo, comunque, per ora è sulla carta. KiteGen, finora, ha solo fatto volare il prototipo, generando, in tutto 2,5 kilowatt. "Ma - assicura Milanese - il prototipo ha rispettato le simulazioni del computer e questo ci rende fiduciosi sul fatto che anche le altre simulazioni siano realistiche". E questo spinge Milanese a pensare in grande. Ad esempio, ad un altro attrezzo per bambini: una giostra. Se si montassero 200 aquiloni su un anello, che la forza del vento fa ruotare, questo movimento potrebbe generare energia con una potenza di 1.000 megawatt, quanto una media centrale nucleare. Occupando, sul terreno, non più di un cerchio del diametro di 1.500 metri.

Al costo, calcola Milanese, di 5-600 milioni di euro, un sesto di quanto costi, oggi, una centrale atomica. L'energia prodotta dalla giostra KiteGen sarebbe, infatti, più intermittente di quella nucleare, ma anche assai meno cara. Se la scala fosse davvero di mille megawatt, un kilowattora, secondo i calcoli di Milanese, costerebbe solo un centesimo di euro, un terzo di quanto costa, oggi, l'energia più economica, il carbone. Tutto così semplice? Con le energie alternative, sognare sulla carta è facile. Il responso finale, poi, come direbbe il vecchio Dylan, "soffia nel vento".

testo tratto da Repubblica.it

martedì 10 giugno 2008

Reattori Nucleari a Fusione, cosa sono in realtà??


Nei precedenti post Informazione distorta fotte giovani menti ed Energia Nucleare? No, grazie!! sono state affrontate le tematiche sull'Energia Nucleare. Con voci contrarie e a favore del nucleare. In particolamodo mi ha interessato il commento di Filibuster il quale è un sostenitore del nucleare.

Ecco qui riportato il suo commento:


"La Fusione Nucleare consiste nel fondere due nuclei leggeri per formarne uno pesante. Il processo è anal
ogo a quello che avviene nel Sole e nelle stelle e potrebbe essere prodotto artificialmente anche sulla Terra.
Oltre alla formazione di nuovi elementi, la fusione nucleare comporta la formazione di una grandissima quantità di energia. Per poter fondere due nuclei bisogna avvicinarli vincendo la forza di repulsione che esiste tra i protoni.

Dalla fusione nucleare si ottiene un'enorme quantità di energia, dovuta al difetto di massa: una volta che i due atomi si fondono, la loro massa non è pari alla somma delle masse dei due nuclei, ma minore. La diffeenza tra la somma delle masse di partenza e la massa finale si è convertita in energia seguendo la legge di Einstein la quale afferma che l'energia prodotta è uguale alla massa per il quadrato della costante c(velocità della luce: 300.000 Km/s).
Gli elementi più idonei per la fusione sono gli isotopi dell'idrogeno(Deuterio e Trizio), che dalla loro fusione si formerebbe un atomo di elio ed un neutrone libero. L'importanza della Fusione non consiste solo nell'energia prodotta che risulta essere maggiore di quella della fissione nucleare, ma consiste nel fatto che è un energia pura ovvero i prodotti della fusione non sono radioattivi come quelli della fissione, inoltre l'idrogeno è un elemento che sul nostro pianeta si può trovare facilmente e con i minimi costi(si pensi al mare che ne è pieno).


La prima teoria sulla fusione nucleare fu fatta dal fisico Hans Bethe nel 1938 in base allo studio del sole. Infatti per spiegare gli elementi chimici prodotti all'interno del sole c'era un unico modo ed era quello della fusione tra protoni e nuclei. Per questa sua teoria vinse il Nobel nel 1967, e nel 1983 ci fu un'altro Nobel in questo campo per l'atrofisico americano William Fowler che approfondì lo studio delle reazioni nucleari nelle stelle.

La prima produzione di energia da fusione nucleare, invece, risale al 9 novembre 1991 in Gran Bretagna dove il reattore a fusione sperimentale europeo (Jet) produsse, per la prima volta, energia da fusione nucleare. Questa fu la prima fusione controllata della storia(la seconda avvenne dopo due anni dal reattore Americano del tipo Tokamak), in passato infatti la fusione era raggiungibile solo in maniera non controllata nelle Bombe H(chiamate bombe a idrogeno o termonucleari)."
Dato che son un ficcanaso per natura ho voluto vederci più chiaro riguardo alla Fusione Controllata e gira che ti rigira sono andato su Wikipedia ed ecco quello che ho trovato:

Reattore nucleare fusione

Un reattore nucleare a fusione è un ipotetico sistema in grado di gestire una reazione di fusione nucleare in modo controllato. Allo stato attuale non esistono reattori nucleare a fusione operativi per produrre energia elettrica ma gli unici impianti operativi sono impianti di ricerca in grado di sostenere la reazione di fusione nucleare per un tempo molto ridotto.

Non ci sarebbe bisogno di dire altro... comunque ecco il resto!!

Essendo la fusione nucleare una forma di energia molto interessante che potrebbe in teoria fornire energia all'umanità per un tempo illimitato si stanno effettuando ingenti investimenti in questo tipo di reattori anche se si ritiene che i primi impianti potranno essere operativi tra non prima di 40 anni.

(...)

Vantaggi

La reazione di fusione nucleare produce, come unico tipo di scoria, 4He che è un gas inerte e assolutamente non radioattivo (secondo la fisica nucleare è il nuclide più stabile possibile), inoltre le centrali a fusione nucleare non produrrebbero energia tramite combustione di combustibili fossili e quindi non inquinerebbero l'atmosfera e, soprattutto, non incentiverebbero l'effetto serra (di fatto non avrebbero emissioni di pericolosità rilevante). Inoltre dovrebbero essere in grado di ottenere grandi quantità di energia, anche superiori rispetto alle centrali a fissione odierne (la taglia prevista per DEMO è di 1000 MWe, per le centrali successive l'orientamento attuale è di non superare tale taglia unicamente per motivi infrastrutturali). Il peggior isotopo che potrebbe essere disperso nell'ambiente è il trizio che ha un tempo di dimezzamento di 12,3 anni, un periodo molto ridotto rispetto ad alcuni isotopi prodotti dalle centrali a fissione che possono dimezzarsi in migliaia di anni.

Dal punto di vista della sicurezza le centrali a fusione con confinamento magnetico, come ITER e DEMO, non hanno nessuna possibilità di avere un comportamento per cui la reazione può continuare in assenza del contenimento del plasma. Questo garantisce molto nei confronti delle centrali a fissione, che comunque si basano su reazioni nucleari in cui è possibile avere una reazione a catena. Inoltre il fatto che i prodotti di reazione siano assolutamente inerti dal punto di vista nucleare implica che l'eventuale presenza di nuclidi radioattivi sarà limitata solo alla parte strutturale dell'impianto, quindi la mobilitazione (cioè l'immissione nell'ambiente) di tali nuclidi sarà limitata dall'energia già disponibile prima dell'eventuale incidente nell'impianto stesso. In parallelo a questa considerazione, i materiali utilizzati per la costruzione della centrale dovranno essere tali da garantire un decadimento di eventuali nuclidi che possano formarsi tale che entro 100 anni non presentino alcun rischio radioattivo.

Svantaggi

La fusione richiede temperature di lavoro elevatissime, tanto elevate da non poter essere contenuta in nessun materiale esistente. Il plasma di fusione viene quindi trattenuto grazie all'ausilio di campi magnetici di intensità elevatissima. D'altra parte, per raggiungere le alte temperature necessarie a innescare e sostenere la reazione, vi sono varie tecniche possibili. Una delle più promettenti consiste nel concentrare sul plasma in cui deve avvenire la reazione di fusione fasci di onde elettromagnetiche ad elevata frequenza, comunque inferiore alla frequenza della luce visibile. Uno dei problemi attualmente (2007) più studiati è la costruzione delle antenne necessarie a generare questi fasci in ITER. Il tutto rende il processo difficile, tecnologicamente complesso e dispendioso.

I materiali che entrano nella reazione sono il deuterio, facilmente reperibile in natura, ed il trizio, che invece, a causa del suo breve periodo di decadimento, non è presente in natura. Questo comporta che sia la centrale a dover generare la quantità di trizio richiesta per le reazioni nucleari che dovranno produrre energia (per ITER è prevista una richiesta di trizio di circa 250 g/d, mentre per DEMO, che dovrà funzionare in continuo, la richiesta sarà sensibilmente più elevata).

(...)

QUINDI DA QUELLO CHE MI SEMBRA AVER CAPITO, SE COSTRUIAMO LE CENTRALI NUCLEARI A FISSIONE CI RIEMPIAMO DI SCORIE RADIOATTIVE, SE COSTRUIAMO QUELLE A FUSIONE, NON PRODUCIAMO ENERGIA A SUFFICIENZA PER NOI, PERCHE' L'ENERGIA CHE SERVE PER POTER FONDERE TRIZIO E DEUTERIO E' ELEVATISSIMA...

QUINDI LA DOMANDA E' SEMPRE LA STESSA:" NON E' MEGLIO L'ENERGIA RINNOVABILE??" MAGARI PRODURRA' DI MENO MA SE OGNUNO AVESSE IL SUO BEL PANNELLINO SUL TETTO E UNA PALA IN GIARDINO O SUL BALCONE, LE COSE NON CAMBIEREBBERO IN MANIERA SOSTANZIALE??

Energia Nucleare?? No, grazie!!


Nel precedente post Informazione distorta fotte menti giovani ho notato che diverse persone hanno preso parte attivamente alla sezione dei commenti. Vorrei quindi aprire un dibattito sul tema: " Nucleare in Italia, è giusto o no farlo?".
Dato che sono un convinto sostenitore dell'ambiente e delle energie alternative, continuo a credere come Chiara, Saretta, Andrew, Lore ed un Anonimo che l'energia nucleare sia dannosa al nostro paese, come lo è per l'ambiente; mentre persone come Escudo, Fantasy86 e Quo Vadis sono a favore del nucleare, principalmente per la sua efficienza in campo energetico ed anche per la sicurezza.


Ora io rivolgo una domanda a tutti coloro che sono favorevoli al nucleare:" Ma perchè continuare ad investire in questa tecnologia, vecchia, quando ne sono state inventate di molto migliori ad impatto ambientale zero?? Perchè credere ancora nel nucleare?? Cosa ha di meglio rispetto ad un campo di pannelli fotovoltaici o di pale eoliche?? Ditemelo!!

Non riesco proprio a capirlo, io ritengo che ora come ora in paesi in cui da anni ormai l'energia nucleare è pienamente affermata si stia sempre di più smantellando le centrali in favore delle rinnovabili, Germania, Nord Europa e Spagna.Anche se lentamente questo cambiamento sta avvenendo. Mentre in Italia per "rimanere al passo coi tempi" si debba affrontare questo enorme investimento solo per dare contro agli ambientalisti fricchettoni e spippetta canne. E non pensando al reale bisogno energetico della nazione.

Mi sembra che si stia ripropronendo lo scenario del Colonialismo. Nel 1700 e 1800 Francia, Spagna, Olanda, Inghilterra colonizzarono il mondo, mentre l'Italia rimase a guardare. Poi colti da un'ondata anomala di nazionalismo, Fascismo, ci siamo lanciati nella colonizzazione della Libia (lo Scatolone di Sabbia) ed il corno d'Africa, da cui non abbiamo tratto niente.
Quest'ultima digressione non centrava molto con il nucleare , ma mi serviva per puntalizzare la figura dell'italia a livello internazionale e storico, sempre indietro a fare il fanalino di coda.
Sempre a rincorrere... Ora vogliamo veramente crescere come nazione?? Si?? BENE!!

Il futuro è nelle rinnovabili: eolico, termico, fotovoltaico, altrimenti morire asfissiati dai gas di scarico delle nostre stesse case ed auto. O si cambia modo di vivere o non c'è futuro, ma non per i nostri pronipoti per noi stessi!!


Lascio quindi aperta la domanda alle persone favorevoli del nucleare, io ho esposto la mia teoria a voi la parola. Ovviamente è aperta anche alle persone contrarie al nucleare :-P!!

Insomma spero che nasca un bel dibattito..
.

p.s. @ Fantasy86
1- Dato che è la prima volta che vieni sul mio blog il termine "Mio Caro Taz" puoi tenertelo per te, in quanto non ci conosciamo e non mi sembra che ti possa prendere certe confidenze.
2- Rintengo che se dire di un mio amico, che conosco da 10 anni, che sia un po' chiuso mentalmente per quanto riguarda l'energia nucleare sul Mio Blog, non ti riguardi e che sicuramente non vada a ledere la mia ampiezza di libero pensiero.
3- Isola di Parole è un blog libero ed aperto a tutti e lo sarà sempre!!

sabato 7 giugno 2008

Informazione distorta fotte le menti giovani

Ieri pomeriggio sono andato con miei due amici a comprare alcune cose che mi servivano: latte al distributore e acqua alla casa dell'acqua. E parlando del più e del meno salta fuori che uno dei due, Escudo, è favorevole al nucleare. Allora ho cercato di capire perchè era favorevole e l'unica risposta è stata: " Ma scusa se tutti i paesi in Europa hanno l'energia nucleare, perchè non dobbiamo avercela anche noi??"
E io ho cercato di spiegargli tutti i rischi, le problematiche delle scorie, dei problemi di stoccaggio delle modalità assurde che si prospettano. Ma lui niente, non riusciva a scpiegarsi bene. Diceva che gli sembrava un energia "pulita", "sicura" che tanto ormai ci serve perchè siamo messi male e peggio di così non si può andare... Dicendomi comunque di non preoccuparmi che non lo faranno mai, che tanto ci vogliono troppi anni e che le cose non cambiano. Però è l'idea di fondo che è sbagliata cazzo, senza tanti giri di parole.
Quello che però non capisce è che l'Energia Nucleare è un energia ormai superata, tutti i paesi stanno ormai investendo nelle energie alternative: eolico, termico, fotovoltaico. Solo in Italia si parla di simili proposte. Siamo indietro di 20/30 anni.
Io non sono riuscito a convincere il mio amico che il nucleare non può far altro che affossare il nostro paese economicamente e dal punto di vista ambientale. Cosa dovrei fare ??
Portarmelo oggi in manifestazione o lasciarlo stare tanto ha ragione lui???

mercoledì 4 giugno 2008

NO AL NUCLEARE, 7 GIUGNO P.ZZA SAN BABILA

VORREI RICORDARE E FAR SAPERE A TUTTI COLORO CHE NON FOSSERO INFORMATI CHE SABATO 7 GIUGNO ALLE 15.00 IN P.ZZA SAN BABILA SI TERRA' LA MANIFESTAZIONE CONTRO IL NUCLEARE. PER RISPONDERE IN MANIERA NETTA E DECISA AL MINISTRO SCAJOLA E ALLE STUE STRONZATE.


ALLA MANIFESTAZIONE PRENDERANNO PARTE TUTTE LE PRINCIPALI ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO: GREENPEACE, WWF, LEGAMBIENTE, E MOLTISSIME ALTRE ANCORA. DOBBIAMO ESSERE IN TANTI!!! QUINDI DOVETE ACCORRERE DA TUTTA ITALIA. MI RACCOMANDO NON MANCATE!!!!!