domenica 29 aprile 2007

Parlando di outsider...


Prima di scrivere un articolo che possa sembrare più maturo , io esordirei con un compendio su Tim Burton ,un regista che , per i suoi ultimi lavori (Big Fish ,La Fabbrica di Cioccolato e La Sposa Cadavere) dovrebbe essere ormai noto anche al vasto pubblico.

Ma non tutti sanno che si tratta di un regista controcorrente, anticonformista anche se lavora nel mondo di Hollywood ovvero, in quel mondo ,dove ogni film deve andare incontro agli interessi del "grande pubblico" e dove ogni regista (anche quello dalla carriera più brillante) è sempre giudicato in base all'entità degli incassi del suo ultimo lavoro.

Ed è ad Hollywood che Burton riesce a fatica a "sopravvivere", proponendo per i suoi film soggetti e temi personali e originali che ci sogniamo di riscontrare in altri film hollywoodiani.

Ora, sarebbe troppo lungo fare un discorso completo su Burton ,sul suo modo di fare cinema e sulla sua carriera; preferirei quindi rimandare tale discorso ad un'altra occasione ,magari scrivendo una recensione di un suo film futuro o già esistente.

Piuttosto,qui, mi soffermerei su uno dei temi preferiti dal regista ovvero quello dell' outsider. Infatti,il protagonista in tutti (o quasi) i suoi film è un outsider,cioè un diverso,un estraneo che non riesce (o non vuole) conformarsi a una società qualunquista, ipocrita e superficiale; e questa società, in un primo momento, cercherà di integrare l'outsider ma poi, non riuscendoci ,finirà per ricacciarlo o,addirittura ,eliminarlo.

Manifesto di questo punto di vista è senza dubbio "Edward mani di forbice"(1990), un film tanto emblematico nel rappresentare il regista stesso quanto nel descrivere la società in cui viviamo,un società che vuole conformare ciascun soggetto che la compone dettando regole,doveri,modi d'essere talvolta senza che noi ce ne accorgiamo.

E magari non ci accorgiamo nemmeno che quelli che non si uniformano agli altri non sempre vengono accettati per quello che sono ma vengono ,invece, emarginati isolati quasi come se fossero un'anomalia ,una malattia.
Io trovo che adesso si tende a negare questo aspetto della nostra realtà in cui noi stessi,talvolta anche inconsciamente, celiamo il nostro vero io dietro una maschera per paura di essere rifiutati,per paura di restare soli,per paura di essere outsider.

Guerra e Ambiente, i manifesti del Dissenso!!


Le opere qui riprodotte sono opere "forti" in grado di comunicare il dissenso verso gli orrori del mondo: dalle guerre, ai disastri ambientali.
A volte basta un segno, uno slogan per dar conto, meglio di pagine di resoconti, degli stati d'animo degli artisti che prestano il loro talento a queste campagne.
Qui di seguito alcuni esempi in giro per il mondo e diventati icone sui siti internet.





















Cos'è l'Altro Mercato


Il Consorzio Ctm altromercato, noto anche semplice ente come Altromercato, è una centrale di importazione del Commercio equo e solidale, prima in Italia e seconda a livello mondiale per dimensioni e fatturato. E' nata nel 1988 a Bolzano, dove mantiene la sua sede legale, mentre la centrale operativa è situata in provincia di Verona. Nel 1998 ha modificato la sua forma giuridica da Cooperativa Ctm (Cooperativa Terzo Mondo) in Consorzio Ctm. Oggi raduna 126 soci, di cui 116 associazioni e cooperative, che gestiscono 350 Botteghe del Mondo e 10 tra organizzazioni non governative, organizzazioni/enti di finanza etica e di turismo responsabile.

Il Commercio Equo

La principale attività di Ctm riguarda l'importazione dai Paesi del Sud del mondo di prodotti del Commercio Equo e Solidale (fair trade), commercializzati in Italia ed in Europa attraverso le Botteghe del Mondo, la GDO e altri canali di distribuzione.
I Paesi del Sud coinvolti sono oltre 40, mentre ammontano a circa 170 i gruppi di produttori locali.
La gamma dei prodotti distribuiti va dall'alimentare all'artigianato, fino all'abbigliamento, accessori e cosmesi.

  • La Cooperazione internazionale

Parte integrante dell'attività di Ctm è lo sviluppo di progetti di cooperazione internazionale, volti al sostegno e alla crescita economica e sociale dei piccoli gruppi di artigiani e contadini nel Sud del mondo che fanno parte della rete del Consorzio.

  • La Finanza etica

Un altro rilevante ambito operativo riguarda la finanza etica: da alcuni anni il Consorzio è infatti impegnato, insieme a molte Botteghe del Mondo, nella raccolta di deposito finanziario da parte di soci e soci risparmiatori, sottoscrittori di prestito sociale remunerato.
Queste risorse sono destinate alla realizzazione di investimenti per il consolidamento del Consorzio stesso e delle Botteghe del Mondo, nonché a finanziare i piccoli produttori con cui il CTM collabora, tramite gli strumenti del
prefinanziamento e del pagamento tempestivo, in modo da garantire un volume crescente di importazioni.

  • L'impegno politico-sociale

Infine, Ctm persegue una politica di informazione ed azione sociale, tramite campagne di denuncia, proposte concrete e la partecipazione ad iniziative nazionali e internazionali (forum sociali, incontri del WTO, ecc…), contribuendo attivamente alla critica alle attuali pratiche del commercio internazionale e proponendo un'alternativa di sviluppo sostenibile, da un punto di vista economico, sociale ed ambientale.

Per ulteriori informazioni:

www.altromercato.it

sabato 28 aprile 2007

In Lotta contro la Zincheria!!


San Pietro di Rosà (Vi) è un paese che da 5 anni sta sviluppando una lotta permanente contro i soprusi delle amministrazioni comunali. San Pietro è sempre statp un paesino "rivoluzionario", fino dal 1916 le donne del paese incendiarono la sede del paese e vennero deportate a Bologna.

Più recentemente è iniziato uno scontro con l'amministrazione locale che è diventato permanente. L'ingiustizia arrecata a questo paese ha avuto inizio negli anni '90, con l'attuazione di un piano urbanistico, contro la volontà popolare di 140 mila metri quadrati per attività insalubri di "prima classe" a ridosso delle case.

Li è sorta la zincheria ValBrenta, uno stabilimento gigantesco che ha deturpato irreparabilmente il nostro paesaggio, portando una gravissima devastazione ambientale in un territorio dove sorgono siti archeologici di origini paleovenete tutelati per legge.

Le denunce e gli esposti si infrangevano costantemente contro un vero e proprio muro di connivenza. Questa posizione ha portato alla formazione di un presidio persistente di una piccola frazione di Rosà, San pietro di Rosà appunto, alla quale ha preso parte l'intera collettività dall' 8 agosto 2002.

All'interno del presidio è vietata da tv (per incentivare il dialogo), ilaureati svolgono ripetizioni agli scolari che hanno bisogno, si susseguono letture di libri e proiezioni di film. Insomma si cerca di sviluppare una solidarietà concreta.

Pian piano tutto il paese ha preso coscienza dell'importanza della contestazione ed attualmente nessuno dubita delle giuste ragioni del presidio.

Per ulteriori informazioni:

http://www.presidiosanpietro.org

http://www.youtube.com/watch?v=XfDgT7LoB8k