venerdì 29 giugno 2007

Intervento di Beppe Grillo all'Europarlamento!!

Oggi ero curioso di vedere cosa avrebbero detto le principali testate giornalistiche riguardo all'intervento di Beppe Grillo le principali testate giornalistiche del Paese.
Si signori visitatori dell'Isola, per chi non lo sapesse,
l'altroieri 26 giugno 2007 Beppe Grillo ha fatto un intervento di almeno 20minuti al EuroParlamento chiedendo pubblicamente aiuto all'Europa per l'Italia, un paese ormai allo sfascio.

Eccovi un estratto del discorso di 5minuti!!

Parlamento_europeo.jpg

Girando tra i vari siti: la Repubblica, la Stampa, il Messaggero, l'Unità , Corriere della Sera.
Ho visto con terribile rammarico che nessuno o meglio quasi nessuno, solo il Corriere ha riportato la notizia; ovviamente dopo l'intervista di Asia Argento, la quale racconta che gli uomini non riescono più a soddisfarla sessulamente...

Non solo la notizia è passata inosservata, ieri sera al telegiornale, se non con un servizio di 3 minuti scarsi sul telegiornale di La7; ma oggi i principali giornali del Paese manco ne parlano o la mettono talmente in secondo piano che le tempeste ormonali di una Paris Hilton nostrana sono più importanti.

Quindi ho deciso di fare le veci di questi "giornali di Informazione" in quanto impossibilitati ad informare veramente, perchè non sono più giornali liberi, ma solo buoni per fare
da lettiera agli uccelli e per imbiancare.

Ecco quindi il resoconto per punti del discorso di Beppe, in quanto se volete leggerlo, per intero, basta andare direttamente sul suo sito.

  • Putin ha dichiarato pubblicamente pochi giorni fa: "L'italia è il paese della Mafia" e Beppe ha risposto: "Il problema vero è il Parlamento italiano che contiene un numero di individui giudicati in primo e secondo grado, una settantina, e 25 condannati in via definitiva, da far impallidire Al Capone e Don Corleone insieme."
  • L'assurdità della vicina fusione della borsa Italiana con quella Inglese
  • I consuetudinali attacchi al Tronchetto dell'Infelicità (Tronchetti Provera), al Nano Malefico (Berlusca) , a Montezzemolo, a Prodi... Insomma senza risparmiare nessuno
  • La mancanza diInformazione in Italia (ed anche per per questo ho messo questo articolo ed ho creato questo Blog)
  • La forza dell'energia pulita e dei servizitelefonici gratuiti (Skype) ma anche della lotta dei singoli che se aiutati ed incoraggiati possono sconfiggere le Lobby (es la Birra Menabrea è una birra di produzione, quasi famigliare che è arrivata a fare il culo alla Heineken. La quale aveva fatto chiudere la fabbrica dopo averla smembrata. Ma grazie al blog di Beppe è riuscita a trovare nuovi finaziamenti e riaprire i battenti mettendolo nel culo alla Heineken!!)
  • E per ultimo il super VAFFANCULO DAY l'8 settembre sarà il giorno delVaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e Vcome Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politiciblindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno diinformazione e di partecipazione popolare.

giovedì 28 giugno 2007

Effetti collaterali...

video_medicine_suicidi.jpg

Il vostro bambino è vivace? Non sta seduto a tavola e qualche volta disturba la maestra durante le lezioni? Non dorme?
E’, con tutta probabilità, un bambino iperattivo, malato di ADHD, Attention Deficit Hyperactive Disorder.
Le società farmaceutiche hanno trovato la soluzione: antidepressivi e psicofarmaci. Celexa, Zoloft, Ritalin, Luvox, Prozac, Effexor, Paxil.
Gli effetti collaterali, come spiegato nel video dalle reti ABC e Fox News, possono essere imbarazzanti. Automutilazioni, suicidi, omicidi, infarti. Il bambino è più tranquillo quando giace in una tomba. Lo si può andare a trovare sapendo che non può farsi più del male, o correre via da qualche parte. Tante preoccupazioni in meno. Tanti bilanci in attivo per i signori del farmaco e le loro lobby.
Se vostro figlio è vivace è un bene, non un male. Non portatelo dal medico, dallo psicologo. Prendetelo per mano e uscite con lui, con lei, per una passeggiata. Abbracciatelo, abbracciatela, forte, con un bacio. Non deve guarire da nulla, vuole solo la vostra attenzione.
Se qualcuno vi propone antidepressivi o psicofarmaci per i vostri figli, fategli leggere ad alta voce gli effetti collaterali, sono riportati nel foglietto insieme alle pasticche. Poi fate voi.
Si vieta la cannabis e si vende il Ritalin. Facciamo il contrario.

www.giulemanidaibambini.org

Testo tratto dal Blog di Beppe Grillo


domenica 24 giugno 2007

Banksy, il graffittaro di Bristol!!

L'arte prende sempre nuove strade: ecco un esempio di grandissimo spessore.
Questo misterioso Graffittaro (l'espressione gli sta sicuramente stretta!), ha conquistato
attentione di tutti con i suoi celebri blitz all'int
erno dei musei e i murales sul muro di Gaza.


E' difficile dire qualcosa su di un artista che ha fatto del mistero il suo biglietto da visita.
Meglio ammirare le sue opere ed eventualmente visitare di tanto in tanto il suo sito alla ricerca di qualche novita.....







domenica 17 giugno 2007

L'Ultimo della classe


Un anno da bocciare. Lo penserebbe anche Edmondo De Amicis. Sì, perché tra bullismo, droga e bravate, quest'anno la scuola non sembra aver raggiunto la sufficienza. Eppure basterebbe valorizzare i buoni esempi. E puntare sulla famiglia.

Di solito, prima dell'ultima campanella dell'anno c'è appena il tempo per una foto di gruppo. Poi i saluti, gli abbracci, i commiati dei professori. Dai tempi del libro Cuore, l'ultimo giorno di scuola è come un dessert dal gusto dolceamaro, da consumare in fretta prima di alzarsi da tavola e correre incontro alle vacanze.

Ma forse mai come quest'anno sono in molti a voler archiviare velocemente il ricordo collettivo degli ultimi nove mesi della nostra scuola, macchiato dalle bravate degli studenti riprese col telefonino e rilanciate via internet, da sostanze stupefacenti che varcano troppo facilmente le porte degli istituti, da inchieste giudiziarie su presunti abusi sessuali a danno di bambini delle scuole dell'infanzia da parte di chi dovrebbe prendersi cura di loro.

Un anno scolastico che ha visto la scomparsa di Dario, quindicenne di Cusano Milanino (Mi), stroncato da un malore a maggio nella sua classe dopo aver fumato uno spinello 'potenziato', e di M.P., sedicenne di origine filippina e studente modello all'Istituto tecnico Sommeiller di Torino che in un mattino di aprile si è suicidato buttandosi dalla finestra di casa.

Da tempo i compagni lo schernivano dicendogli che era gay. Cronache crude, che sembrano uscite dalla caserma di "Full metal jacket" di Kubrick più che dal romanzo di De Amicis. Spie allarmanti di un disagio fotografato dal numero verde Antibullismo (800.669.696) aperto a febbraio, che nelle prime 24 ore ha raccolto 1.150 telefonate (nel 37 per cento dei casi effettuate per denunciare episodi "persistenti" di bullismo).

Le istituzioni hanno cercato di correre ai ripari: il ministero della Pubblica istruzione ha chiesto in ogni regione l'istituzione di un Osservatorio permanente sul bullismo e il Comune di Milano ha distribuito alle famiglie migliaia di kit antidroga per scoprire se i propri figli abusano di sostanze. Tuttavia il 28 maggio, mentre giornali e tivù rilanciavano la proposta del ministro della Salute Livia Turco di mandare i Carabinieri a perquisire le aule alla ricerca di spinelli, forse erano in pochi a sapere che si era appena conclusa "La scuola siamo noi", una settimana voluta dal Ministero della Pubblica istruzione in cui tutte le scuole potevano mettere in mostra il meglio di sé.

Ne abbiamo chiesto un resoconto a Letizia De Torre, sottosegretario al Ministero della Pubblica istruzione.

"Girando per l'Italia ho trovato una scuola molto ricca e molto bella, con tanta voglia di fare cose importanti, di migliorarsi e lavorare insieme agli studenti per far percepire al Paese la scuola reale -ha detto il sottosegretario-. Credo che dobbiamo cogliere un avvertimento da quest'anno: occorre vigilare ogni giorno perché la scuola rimanga sempre partecipata, viva, attiva e libera e perché continui a essere uno spazio di libertà".
Per raggiungere l'obiettivo, De Torre suggerisce la formula:
"Bisogna che i genitori si rapportino in modo generoso verso la scuola del proprio quartiere e occorre che noi docenti sappiamo esercitare la nostra professionalità educativa mettendola a confronto con le giuste esigenze delle famiglie. L'augurio è quello di costruire la scuola insieme alla comunità a cui la scuola appartiene".
Un traguardo possibile? Voi cosa ne pensate, dite la vostra nell'area commenti.

Testo tratto da Terre di Mezzo

di Andrea Rottini

domenica 10 giugno 2007

Origini di una tragedia


Il film "Hotel rwanda"(2004) di Terry George, da poco trasmesso su Raiuno (si veda l'articolo di Rastin per la trama) ,lascia certo perplessi su una delle più grandi tragedie degli ultimi vent'anni ma , nella maggior parte dei casi , si finisce per dimenticare quanto è avvenuto e ritornare alla vita quotidiana senza aver nemmeno riflettuto sulle cause del disastro (già,e poi ci si chiede perchè la storia si ripete).

Quindi credo che sia opportuno riportare su questo post ,in modo (scusatemi) sintetico, la storia del piccolo stato del Rwanda , situato in africa centrale tra Repubblica Democratica del Congo, Uganda , Tanzania e Burundi .


In questo modo mi propongo di far riflettere come la strage e la guerra civile del 1994 non siano altro che le conseguenze tanto di situazioni interne quanto, soprattutto , di interventi esterni (mi riferisco al ruolo decisivo dell'occidente , e del Belgio in particolare).


Partirei quindi col descrivere prima di tutto il Ruanda precoloniale. In questo territorio esisteva un'unica etnia, il Baniarwanda divisa in 3 caste (sottolineo che tale divisione era unicamente di tipo economico ) : i Tuzi (14 %),che erano allevatori di bestiame e quindi , in un paese in cui il bestiame era la ricchezza principale,la classe più elevata ; gli Hutu (85 %) che erano agricoltori , più numerosi ma anche più poveri dei Tuzi,a cui erano quindi subalterni : avevano l'obbligo di dare loro parte dei raccolti ma non potevano possedere bestiame;infine, i Twa (1 %) ovvero,cacciatori-raccoglitori.
I
l Rwanda era un regno dove il monarca proveniva dalla casta Tuzi e in cui gli Hutu erano consapevoli del proprio sfruttamento e subalternità.Verso la fine del XIX secolo, il Rwanda diventa colonia tedesca anche se la Germania non vi era realmente interessata in quanto lasciò il Rwanda sostanzialmente autonomo senza nemmeno una significativa occupazione.

Dopo la I Guerra Mondiale , il Rwanda passò al Belgio che non cambiò la sua divisione per caste ma anzi ,approfittò di tale distinzione per contollare un territorio a cui era interessato unicamente dal punto di vista strategico ( al contrario del Congo, il Rwanda era ,ed è tutt'ora, povero di risorse ma occupa una parte centrale nel continente ).I belgi governarono il Rwanda servendosi dei Tuzi considerandoli una razza superiore rispetto agli Hutu , delineando perfino i caratteri somatici per poter distinguere gli uni dagli altri.
In questo modo ,i belgi trasformarono una distinzione che ,prima della loro colonizzazione,era di tipo esclusivamente economico ,in una distinzione razziale ,fondata quindi su base etnica.
Negli anni cinquanta , i Tuzi ,fino ad allora la classe dominante,avanzarono ai belgi richiesti relative all'indipendenza e il governo di Brussel ,in risposta , fomentò alla rivolta gli Hutu i quali nutrivano già da tempo risentimenti verso i Tuzi .
Abbiamo così nel 1959 il primo massacro di Tuzi i cui sopravvisuti si rifugiarono negli stati confinanti .


Gli Hutu diventarono la classe dominante e avranno da allora pieno poter politico e militare sul Rwanda ,divenuto indipendente nel 1962,anche se i belgi continuarono a mantenere un certo controllo, seppure indiretto .
Infatti le grandi multinazionali continuano a sfruttare le risorse economiche anche senza asoggettazione politica :si tratta del nuovo colonialismo ,comune agli altri paesi del Terzo Mondo. Intanto, la nuova classe dirigente Hutu è consapevole di avere un nemico pronto a vendicarsi: Nasce così la Tragedia del Rwanda , fatta di rivolte fomentate dagli stessi europei.
I Tuzi , infatti , cercano di riprendere il potere fondando negli anni 90 il Fronte Patriottico Rwandese mentre il presidente Hutu in carica avanza proposte di pace accogliendo i Tuzi tra le file del governo ma misteriosamente viene ucciso, probabilmente dagli stessi Hutu che vogliono mantenere lo status quo ed eliminare completamente l'etnia Tuzi .


Ha così inizio quel genocidio ,iniziato il 6 Aprile 1994 e finito a metà di luglio di quell'anno,in cui venne massacrata una quantità di persone stimate attorno le 1.000.000 e in maggioranza Tuzi. E' ,in fine ,significativo ricordare la sostanziale indifferenza delle potenze occidentali in quell'occasione (che fine aveva fatto il messaggio di libertà,democrazia ecc...che è stato, per esempio, alla base dell'intervento in Iraq e Afghannistan?)
Ma non bisogna scordare soprattutto la grande responsabilità tanto della colonizzazione quanto della successiva decolonizazione da parte dell'Occidente.

venerdì 8 giugno 2007

Mettiamo fuori legge la Pubblicità!!


Noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia.
Mezzo litro a testa, ogni giorno. E’ un bisogno indotto dalla pubblicità: le aziende investono 379 milioni di euro l’anno in spot tv, giornali e radio.
Lanciamo una proposta noi di Isola di Parole insieme ad Altromercato: regolamentiamo la pubblicità dell’acqua in bottiglia. Fa concorrenza sleale a quella distribuita dagli acquedotti, che è buona, controllata, comoda e costa poco.
Ma la domanda che bisogna porsi prima di tutto è:
”Perché tanto sforzo da parte dalle acque minerali (379 milioni in pubblicità sono proprio tanti)? E soprattutto da dove vengono tutti questi soldi ? “
Non si investe così tanto per un altro bisogno di largo consumo per esempio la benzina.Il fatto è che la benzina non ha bisogno di essere pubblicizzata perché non ha alternative; l’acqua in bottiglia invece sì, ha un concorrente formidabile che è l’acqua degli acquedotti: buona (poche le eccezioni) controllata ( più dell’acqua in bottiglia, come dimostrato da diverse inchieste), comoda (arriva in casa) e poco costosa.
Se le acque minerali non fossero sostenute da un pubblicità martellante, nessuno o pochi sentirebbero il bisogno di comperarle.
In vent’anni i consumi di acqua in bottiglia nel nostro Paese sono triplicati ( e così le bottiglie di plastica, e i viaggi dei camion su e giù per il Paese, perché la Ferrarelle o la Boario mica l’imbottigliano sotto casa).
Finirà che nessuno berrà l’acqua del rubinetto.
Di fatto l’acqua in bottiglia fa concorrenza a un bene comune come ha riconosciuto anche l’Antitrust nel 2004, nel caso “Mineracqua contro Acea”.
Senza pensare di ridurre la libertà di produrre e vendere acqua minerale, non si potrebbe vendere l’acqua minerale, non si potrebbe invece legittimamente pensare di limitarne l’invadenza pubblicitaria?

C’è almeno un caso simile in cui non si può fare pubblicità di prodotti pur buoni: in quasi tutto il mondo è vietato promuovere latte in polvere per la prima infanzia (e altri prodotti di questo genere) perché fa concorrenza all’allattamento al seno che è riconosciuto come bene primario
(anche se i simpaticoni della Nestlè tuttora incentivano il loro latte in polvere per i neonati nei sud del Mondo, uccidendo un MILIONE E MEZZO di bambini all'anno, uno ogni 3 minuti).

In conclusione per difendere l’acqua degli acquedotti e garantire un futuro forse è necessario limitare l’invadenza pubblicitaria delle acque minerali. “ Mettiamola fuori legge. La pubblicità, non l’acqua minerale!!”

VOI CHE NE DITE ?? LASCIATE UN COMMENTO A RIGUARDO!!

Testo tratto da un volantino di Altreconomia.
Se vuoi saperne di più www.altreconomia.it/acqua

venerdì 1 giugno 2007

Il Latte bene prezioso, non sapete quanto...


Il latte in cartone, quando non è venduto dopo un determinato termine di tempo è rispedito in fabbrica per essere pasteurizzato un'altra volta...
Questo processo può ripetersi fino a 5 volte, cosa conferisce al latte un sapore diverso da quello iniziale, la possibilità di cagliare e riduce significativamente la qualità, nonché anche il valore nutritivo diminuisce...

Quando il latte ritorna sul mercato, il piccolo numero che vedete dentro il cerchietto nel file allegato viene modificato.
Questo numero varia da 1 a 5.
Sarebbe conveniente comprare il latte quando il numero non supera il 3. Ma quanti di noi hanno mai controllato questo dato.

Numeri superiori al 3 comportano una diminuzione nella qualità del latte. Il numero si trova nella parte inferiore del cartone; se compri scatola chiusa, è sufficiente controllare uno dei cartoni, tutti gli altri avranno lo stesso numero.
Ad esempio: se un cartone ha il numero 1, vuol dire che è appena uscito dalla fabbrica; ma se ha il numero 4, significa che è già stato pasteurizzato fino a 4 volte ed è stato rimesso sul mercato per essere venduto...

Quindi la prossima volta che comprate un cartone di latte, controllate sotto alla confezione. Se non doveste trovare nulla significa che allora il cartone di latte è al suo primo "giro", altrimenti controllate bene!!

Ditemi cosa ne pensate nell'area Commenti!!