venerdì 8 giugno 2007

Mettiamo fuori legge la Pubblicità!!


Noi italiani siamo i più grandi consumatori di acqua in bottiglia.
Mezzo litro a testa, ogni giorno. E’ un bisogno indotto dalla pubblicità: le aziende investono 379 milioni di euro l’anno in spot tv, giornali e radio.
Lanciamo una proposta noi di Isola di Parole insieme ad Altromercato: regolamentiamo la pubblicità dell’acqua in bottiglia. Fa concorrenza sleale a quella distribuita dagli acquedotti, che è buona, controllata, comoda e costa poco.
Ma la domanda che bisogna porsi prima di tutto è:
”Perché tanto sforzo da parte dalle acque minerali (379 milioni in pubblicità sono proprio tanti)? E soprattutto da dove vengono tutti questi soldi ? “
Non si investe così tanto per un altro bisogno di largo consumo per esempio la benzina.Il fatto è che la benzina non ha bisogno di essere pubblicizzata perché non ha alternative; l’acqua in bottiglia invece sì, ha un concorrente formidabile che è l’acqua degli acquedotti: buona (poche le eccezioni) controllata ( più dell’acqua in bottiglia, come dimostrato da diverse inchieste), comoda (arriva in casa) e poco costosa.
Se le acque minerali non fossero sostenute da un pubblicità martellante, nessuno o pochi sentirebbero il bisogno di comperarle.
In vent’anni i consumi di acqua in bottiglia nel nostro Paese sono triplicati ( e così le bottiglie di plastica, e i viaggi dei camion su e giù per il Paese, perché la Ferrarelle o la Boario mica l’imbottigliano sotto casa).
Finirà che nessuno berrà l’acqua del rubinetto.
Di fatto l’acqua in bottiglia fa concorrenza a un bene comune come ha riconosciuto anche l’Antitrust nel 2004, nel caso “Mineracqua contro Acea”.
Senza pensare di ridurre la libertà di produrre e vendere acqua minerale, non si potrebbe vendere l’acqua minerale, non si potrebbe invece legittimamente pensare di limitarne l’invadenza pubblicitaria?

C’è almeno un caso simile in cui non si può fare pubblicità di prodotti pur buoni: in quasi tutto il mondo è vietato promuovere latte in polvere per la prima infanzia (e altri prodotti di questo genere) perché fa concorrenza all’allattamento al seno che è riconosciuto come bene primario
(anche se i simpaticoni della Nestlè tuttora incentivano il loro latte in polvere per i neonati nei sud del Mondo, uccidendo un MILIONE E MEZZO di bambini all'anno, uno ogni 3 minuti).

In conclusione per difendere l’acqua degli acquedotti e garantire un futuro forse è necessario limitare l’invadenza pubblicitaria delle acque minerali. “ Mettiamola fuori legge. La pubblicità, non l’acqua minerale!!”

VOI CHE NE DITE ?? LASCIATE UN COMMENTO A RIGUARDO!!

Testo tratto da un volantino di Altreconomia.
Se vuoi saperne di più www.altreconomia.it/acqua

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se ce la faremo ad invertire il senso di marcia, ma dobbiamo provarci.
Se non altro forse riusciremo a far riflettere qualcuno e questo sarebbe già un gran risultato...

Francesco

Anonimo ha detto...

I privilegi di cui gode la lobby delle acque minerali in Italia sono scandalosi...

Sandra

Anonimo ha detto...

Imbottigliare (e trasportare!) acqua quando posso averla in casa e sottoposta a controlli più accurati? Va contro il buon senso economico, ecologico e sanitario...

Samuele

Anonimo ha detto...

Da un hanno e mezzo beviamo acqua del rubinetto e ne sono molto contenta, primo non arranco più con il peso delle bottiglie, secondo faccio meno rifiuti, terzo faccio "nasare" meno gas di scarico...

Claudia