mercoledì 4 marzo 2009

Nestlè e Tetra Pack condannati!!


Nestlé e Tetra Pak condannate in coppia. Si è chiusa a Giarre (Ct), dopo tre anni e mezzo, l'inchiesta sulla “latte alterato”, avviata ad Ascoli Piceno nel novembre del 2005, dopo che era stata trovata traccia di Itx (Isopropyl Thioxanthone), una sostanza chimica, nel latte per neonati Nidina e Mio, prodotto dalla multinazionale svizzera.

30 milioni di litri di latte per bambini vennero sequestrati e ritirati dal mercato (ben due mesi dopo la scoperta, però) in tutto il territorio nazionale.
Il risarcimento richiesto dal Tribunale siciliano è di soli 700 euro, più l’importo delle spese giudiziarie, ma la decisione ha un alto valore simbolico: è la prima sentenza che condanna la Nestlè in Italia.
Nel corso delle indagini, era stata la stessa multinazionale svizzera a chiamare in causa Tetra Pak International, l'azienda svedese che ha il monopolio degli imballaggi.

E oggi le due aziende sono state condannate, in solido tra loro, al pagamento dei danni, patrimoniale e non, oltre alle spese legali, a favore dei genitori di piccole che avevano utilizzato latte Nidina per le loro due figlie che conteneva Itx (tecnicamente, si tratta di un fotoiniziatore che serve a fissare l’inchiostro sulla carta).
Subito dopo lo scoppio della scandalo, Tetra Pak aveva acquistato pagine pubblicitarie su molti quotidiani italiani per comunicare che “non sono più prodotte in Italia confezioni con il sistema di stampa offset UV (con Itx)”. Nell'aprile del 2006 avevamo dedicato un servizio al “Monopolio Tetra Pak”: “Il latte incriminato 'arrivava' dalla Spagna, ma le confezioni erano state prodotte in Olanda. Quando fu chiaro che l’alterazione del latte era causata dal contenitore, Tetra Pak si affrettò a spiegare che a livello mondiale solo l’1% dei sui contenitori erano stati stampati con quella tecnologia, in Italia il 3%”.
L’utilizzo dell’Itx nei cartoni delle bevande, in Italia, è iniziato dal 2002, nello stabilimento Tetra Pak di Latina.

fonte Altraeconomia.it

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