mercoledì 30 gennaio 2008

Greenpeace e Lello Arena. Blitz da Bassolino.


Questa mattina Greenpeace è entrata in azione di fronte al palazzo della Regione Campania: ha consegnato a Bassolino più di tre quintali di rifiuti differenziati, prodotti dalle famiglie coinvolte nel progetto "Differenziamoci". Tra gli attivisti il comico Lello Arena che, improvvisando un'arringa, ha ribadito che la colpa dell'emergenza rifiuti non è certo dei napoletani.

All'inizio dell'azione Lello Arena interagisce con un Bassolino "finto" impersonato da un attivista con una grossa maschera realizzata dall'artista Gianluca Venezia. Alla fine del blitz - ore 13.30 – si presenta il Bassolino "vero": una delegazione di Greenpeace viene ricevuta dal Presidente, che si complimenta con l'associazione per l'iniziativa di carattere costruttivo, proponendo a breve un incontro tra Greenpeace, Achab Group, Asia, Comune di Napoli e Regione Campania, per discutere come replicare il progetto "Differenziamoci" in modo più stabile anche in altri quartieri napoletani.

Oltre ai rifiuti differenziati che poi sono stati portati via per lo smaltimento, Greenpeace ha presentato in Regione anche una serie di beni di consumo che potrebbero essere prodotti grazie al riciclo. Per questo, sui due striscioni srotolati era scritto: 'A munnezza nun è schifezza e Riciclo = Salute, Ambiente, Lavoro.

Per una settimana Greenpeace ha fornito a un gruppo di cittadini quanto occorre per la raccolta differenziata domiciliare. Tutto è stato organizzato in pochi giorni –avvalendosi di consulenti locali (Achab Group) già operativi in Regione - per dimostrare che questa soluzione, oltre a essere concreta e sana, è conveniente, economica e veloce. Greenpeace ha consegnato a Bassolino una lettera con una serie di proposte e il video del progetto "Differenziamoci" organizzato e condotto in meno di 20 giorni.

I dati diffusi oggi, sull'esperimento di Greenpeace, sono importanti. In meno di una settimana è stato superato il 70 per cento di raccolta differenziata. Grazie a 50 famiglie in totale sono stati raccolti 522,6 Kg di rifiuti, di cui:
- 140,4 Kg di indifferenziato (27%)
- 112,3 Kg di carta e cartone (21%), utili a produrre un quintale di libri in carta riciclata
- 61,7 Kg di plastica e lattine (12%), dalla plastica si ricavano 21 maglie in pile o 8 piumini in pile o 12 vaschette, dalle lattine 2 bici o 8 caffettiere o 2 monopattini.
- 158 Kg di umido (30%), da cui deriverebbe 1 quintale di compost
- 50,2 Kg di vetro (10%), da cui ricavare 200 bottiglie di vetro

Dove è stata avviata, la raccolta differenziata domiciliare ha dato risultati importanti nel giro di pochi mesi, mentre il commissariamento dura da quindici anni. Negli oltre cento Comuni campani virtuosi, il peso dei rifiuti si è ridotto dei 2/3. Separare l'umido ha diminuito molto l'impatto ambientale oltre alla puzza e alle emissioni di biogas.

In questo progetto Greenpeace non ha voluto sostituirsi a chi è chiamato a gestire i rifiuti, ma ha aiutato un gruppo di cittadini a differenziare la raccolta. Oltre la riduzione e separazione domiciliare dei rifiuti, è necessario avviare quanto prima la costruzione di impianti di compostaggio in tutta la Campania. Nell'immediato bisogna realizzare "allestimenti di emergenza" per il compostaggio: con un'area di 5000 mq è possibile organizzare in poche settimane linee di compostaggio per 5000 tonnellate l'anno, e servire fino a 50.000 abitanti.

testo tratto da Greenpeace

3 commenti:

Andrea De Luca ha detto...

Grande Arena!!!

vittorio ha detto...

bravi quelli di greenpeace, e' fondamentale insistere sulla raccolta differenziata, ed in generale sul cosiddetto "approccio integrato".

certo che e' pero' inutile farla se poi mancano gli impianti di compostaggio dove inviare la "frazione umida", come la stessa greenpeace denuncia a proposito del caso campano.

cosi' come non si puo' neppure pensare che la differenziazione risolva ogni cosa.. rimane anche in questo caso esemplare un 30% di di rifiuti indifferenziati che (a parte gli inerti) andranno comunque smaltiti... in discarica o - preferibilmente - bruciandoli nei termovalorizzatori cosi' da recuperare almeno un po' di energia.

Taz ha detto...

Certo ci vuole un progetto generale che permetta a tutta la campania di tornare a respirare, in tutti i sensi...