venerdì 24 agosto 2007

300 mila morti, 2 milioni di sfollati, 200 mila rifugiati. Una tragedia che si consuma da tre anni. Ma i morti del Darfur non fanno notizia.


Per la prima volta in Italia, a Roma, in contemporanea con circa cinquanta Paesi nel mondo, si è svolto il Global Day for Darfur, grazie all'impegno di Italian Blogs for Darfur che ha riunito intorno al Darfur associazioni e forze politiche giovanili.

Il conflitto in Darfur, nell'arco di quattro anni, ha provocato non meno di 300.000 morti, e ha costretto almeno due milioni di persone alla fuga, destinandole ad una vita da sfollati sia all'interno del Sudan, sia nei campi profughi in Ciad, circostanza che di fatto ha allargato il conflitto anche a questo paese confinante. Solo assicurando ai cittadini italiani una corretta e completa informazione, possiamo sperare che le istituzioni si mobiliteranno, in tempi utili, per trovare una soluzione al conflitto in corso.

Dal Gennaio 2007 l'Italia siede al Consiglio di Sicurezza ONU come membro non permanente e presiede, nella persona dell' On. Marcello Spatafora, ambasciatore dell'Italia presso l'ONU, la commissione per le sanzioni contro il Sudan . Ci aspettiamo quindi che il nostro Paese si adoperi al massimo per porre la questione del conflitto in Darfur all'ordine del giorno della Comunità Internazionale.

TESTO DELL APPELLO:

“Scrivo per lamentarmi dell’esiguo spazio dedicato dalla vostra azienda al genocidio in corso nella regione del Darfur in Sudan.
Nel Darfur si muore da tre anni ma l’allarme lanciato da organizzazioni umanitarie e militanti per i diritti civili rimane inascoltato dai maggiori media italiani. Finora si contano trecentomila morti, duecentomila rifugiati e due milioni e mezzo di sfollati che hanno fatto valere alla crisi il titolo di «genocidio».


I mezzi televisivi italiani raggiungono oggi la maggior parte della popolazione della penisola come fonte primaria se non unica d’informazione. La televisione detiene il potere d’informazione, ma anche i quotidiani, seppure in maniera minore, possono concorrere a informare gli Italiani su cosa stia accadendo oggi nel Darfur. Molto spesso, ciò che non è raccontato dai media televisivi non esiste per la maggior parte delle famiglie italiane.


Alimentando una maggiore coscienza del genocidio in atto nel Darfur, i media italiani possono contribuire a fermare le ingiustizie e le atrocità che si stanno compiendo nella regione.
Per questo Vi chiedo di aumentare lo spazio dedicato all’informazione sul genocidio del Darfur, per porre fine alle gravi azioni contro i diritti umani e la dignità stessa dell’uomo.


Come fruitore di un servizio pubblico e privato, vi prego di dare maggiore importanza alla tragedia che si sta compiendo, attraverso una programmazione che dia spazio anche quotidianamente a servizi e dossier sul genocidio nel Darfur.
Rimango in attesa di un vostro cortese riscontro.

Cordiali saluti,
Grazie.”
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