venerdì 15 febbraio 2008

Rifiuti a Napoli ecco 2 soluzioni, una giusta e una sbagliata

Ancora Napoli e la sua provincia continuano ad essere presenti negativamente sull'Isola. Ovviamente tutto questo non fa che peggiorare la reputazione della Campania, ma vorrei ricordare che Napoli e la regione campana sono terre ricche di storia e di cultura e non è giusto che la cronaca degli ultimi anni infanghino il loro nome.

Ho deciso di postare due articoli, grazie alla collaborazione di Timmy di PatchWorker project
e Domenico di Briganti&Libertati, che ringrazio vivamente per essere stati molti disponibili a fornire nuovi spunti per questo articolo e per la crescita dell'Isola.

Il primo è la soluzione del governo e degli organi competenti, di fronte all'emergenza rifiuti.



Ed ecco invece il secondo, come Beppe Grillo ha posto le basi per uno sviluppo sostenibile della regione campana...

Le alternative agli inceneritori dal sito www.beppegrillo.it

Inceneritori, perché no

1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine

2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti

3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kgdi ceneri solide e altre sostanze.
- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
- l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate dadepurare

4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti

5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici

6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il
finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti

7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo

8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti

Riduzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclaggio e bioessicazione

1. Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)

2. Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale

3. Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato

4. Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delletipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla con in impianti di bioessicazione

5. In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
- il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
- il riciclaggio della carta rende più dell’energia chese ne può ricavare
- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica

6. La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari
Se nel settore dei rifiuti non ci fossero le attuali realtà, per legge, di monopoli privati a totalità di capitale pubblico, ma una reale liberalizzazione del mercato, la concorrenza tra le aziende avverrebbe sulla capacità di recupero e l’incenerimento sarebbe superato.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

alle prossime elezioni non voglio sentire e non voglio sentirlo mai più che bassolino è presidente della regione campania
il suo prossimo lavoro deve essere quello di spazzino!!!!!!
basta! sto appena ssistendo ad un nuovo incendio sotto casa mia dei rifiuti!

domenico

vittorio ha detto...

posto che la racconta differenziata VA fatta, e che va fatta nel modo piu' intensivo possibile:
-sia dai cittadini separando in casa
-sia da parte delle amministrazioni pubbliche tramite politiche

più complessivamente il problema va visto nell'ambito del cosiddetto "sistema integrato": differenziazione, compostaggio della frazione umida, consorzi di scambio, gli "inerti" avanzati nei cantieri edili, ...

ma la differenziazione di per se' non copre il 100% della produzione di rifiuti.
gli indifferenziati, anche dopo essere stati trattati "a freddo" (una specie di separazione delle diverse tipologie di rifiuto, fatta ex-post e cioe' nel mucchio di rifiuti e quindi ben + complessa), rimangono tanti, tantissimi.

e per questi residui, ci piaccia o no, ci sono due sole alternative:
- la discarica
- bruciarli

la prima secondo me non e' praticabile sistematicamente, ma solo in caso di emergenza.
che senso ha "risolvere" seppellendo i rifiuti in discarica? inquinano il terreno e le falde acquifere con il percolato, sottraggono ampie aree di territorio utilizzabile per altri fini, e per giunta puzzano e deturpano il paesaggio.

il processo di incenerimento, se fatto con le piu' moderne tecnologie ed i migliori filtri anti-inquinamento, invece e' la migliore soluzione per togliere di mezzo gli indifferenziati rimasti dopo tutte le differenziazioni possibili.
in piu' i termovalorizzatori, a differenza degli inceneritori classici, ci permettono anche di recuperare un po' di energia e quindi a guardar bene anch'essi fanno parte degli strumenti di "riciclaggio".

Taz ha detto...

@ Vittorio, il tuo ragionamento è chiaro, ma parte da un punto di vista generale e sbagliato secondo me.

Mi spiego: un'azienda produce un materiale perchè questo vengo consumato e poi succesivamento buttato e/o riciclato solo in parte...

E' questo l'errore!! Costruire oggetti di qualunque tipo, telefoni, computer perchè costino poco sul mercato ma che poi le loro componenti siano inutilizzabili in un secondo tempo.

Se si cominiciasse a produrre pensando che poi quell'oggetto si debba riulitizzare al 100% non ci sarebbero di questi problemi oggi giorno.

Il mio sogno è un ricliclaggio al 100% e uno spreco allo 0%, non sei daccordo??

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
vittorio ha detto...

come obiettivo a cui puntare.. si' sono d'accordo.

ma un 100-0 non lo ritengo concretamente possibile.
nel senso che, per quanto nella produzione di oggetti si possa considerare la fine del ciclo di vita del prodotto (e quindi il riciclaggio dei materiali di cui e' composto) comunque alla fine i prodotti sono ottenuti per composizione di oggetti piu' piccoli e di materiale differente.
(riprendendo il tuo esempio del computer: semiconduttori, materiali ferrosi, plastica, rame, ...)

quindi la questione rimblaza sul "trattamento a freddo" (la differenziazione ex-post di cui parlavo nel commento precedente).

finche', quindi, le tecnologie usate pel trattamento a freddo rimangono quelle di oggi (che non riescono a differenziare tutto il mucchio di spazzatura indifferenziata residua alle differenziazioni avvenute "a monte").. non si puo' realisticamente raggiungere il 100% di riciclaggio.

per cui: ben vengano gli obiettivi del 100% e le ricerche per raggiungere questi obiettivi nel futuro.. ma nel frattempo la spazzatura di oggi in qualche modo va tolta di mezzo.

Taz ha detto...

Certo la spazzatura va tolta di mezzo, ma allora che migliorino gli inceneritori della campania e che non ne costruiiscano altri...

Sul territori italiano sono presenti già 51 inceneritori, a Brescia il più efficiente del mondo...

Io direi che bastano!!

Anonimo ha detto...

Quindi vuoi consumare altra energia per il trasporto?
Strana concezione dell'ecologia...
Dalle mie ricerche risulta che in Campania hanno 1 unico inceneritore, ad Acerra, che ha una capacità di smaltimento di 2000 t/giorno mentre la produzione di rifiuti dell'intera Campania è di 6500 t/giorno. Con un'efficente raccolta differenziata direi che ptrebbe bastare!
Bisognerebbe farlo partire!
Ah gia... le malattie...
In Piemonte ce n'è 2 funzionanti (altri 2 in progetto) ed in Lombardia addirittura 13 ma sono tutti sani... come mai?
Ah gia... i rifiuti non li incendiano per strada...

P.S. oltre i 950° le diossine vengono eliminate e gli inceneritori raggiungono temperature oltre i 1100°

Studiamoci un pò di chimica nè??!

Anonimo ha detto...

redgrifon credo che tu invece della chimica debba studiare come è fatto un inceneritore.
In primis le diossine e i furani si formano tra i 400 e gli 850° e il massimo, il picco, di un inceneritore nella prima camera di combustione(perchè ce ne sono due) arriva massimo a 850°, significa che la temperatura media è minore, perciò si formano.sotto la camera inoltre c'è un forno che raccoglie le ceneri e da li passano anche i gas a temperature più basse degli 850°, anche li si formano.nella seconda camera si devono eliminare le diossine al massimo 1150°che però passando senza refrigeramento(non conviene per la produzione di energia)ad un secondo "trattamento" passa a temperature inferiori agli 850°per poi essere sfruttata per creare energia. Escono sostanze inquinanti, sì che ne escono!
E dove le metti le discariche per tutte le ceneri tossiche? Questo sì che lascia un percolato che uccide,altro che normale discarica, e dove la mettete quella da inceneritore?
Difatti in Lombardia se vedi i dati istologici stanno tutti inguaiati!! Guarda quanti tumori... almeno uno ogni 3 famiglie... se è un effetto collaterale che sta bene a voi, a me non va!!!

Marco F. ha detto...

Domanda a tutti i cittadini napoletani: quanta della spazzatura nelle strade di Napoli è stata comprata senza effettivo bisogno dagli stessi Napoletani e perché? Grazie.