venerdì 23 novembre 2007

AIDS: diminuiti i malati nel mondo, l'Onu corregge le stime


L’ONU ha sbagliato. Un errore a volte può capitare, ma raramente è motivo di sollievo e speranza, come invece è successo in questo caso. Il nuovo rapporto dell’UNAIDS (il programma delle Nazioni Unite che si occupa della lotta e lo studio dell’AIDS in tutto il mondo) ha infatti fatto emergere un dato confortante: i malati di AIDS non sarebbero 39,5 milioni, come detto nelle stime del 2007, bensì 33 milioni. Sarebbe davvero il caso di dire che più è grande l’errore, meglio è, stando così le cose.

Non è poco constatare che nel mondo vi siano quasi 7 milioni di persone in meno affette dal virus dell’HIV, rispetto a quanto era stato previsto. Se si pensa che il più delle volte, in casi analoghi, si commettono sbagli che spingono a rivedere le cifre al rialzo, la notizia può essere accolta con gioia.

Naturalmente resta l’altro dato: quei 33 milioni di persone –tanto quanto mezza Italia- ancora affette dalla malattia.
Rimane allarmante la situazione nel continente africano, dove c’è la maggior concentrazione di casi (circa 23 milioni di persone solo nell’Africa sub-sahariana). Desta preoccupazione anche la condizione dell’Asia, il continente con il più alto tasso di crescita di diffusione del virus (quasi 5 milioni attualmente).
Ci si chiede quali siano le motivazioni per questa diminuzione degli infetti rispetto alle stime; sarebbe bello immaginare che tutti gli investimenti portati avanti in questi anni, insieme alle campagne di sensibilizzazione e ai progetti in atto, comincino a far vedere i loro frutti.

Evidentemente è così, anche se ancora si può fare molto. Le prossime sfide infatti saranno di ridurre ancora di più il numero di nuovi infetti e, soprattutto, trovare delle cure che possano risultare decisive, sia per la prevenzione che per il trattamento della malattia.
La parola chiave, insieme ad aiuti economici da parte del mondo industrializzato per migliorare le condizioni di vita dei Paesi poveri, è ricerca.

Ricerca e sviluppo saranno i fattori che potranno contribuire ad imprimere un cambiamento epocale al mondo della salute, soprattutto grazie ai nuovi studi condotti nel campo delle biotecnologie e della loro applicazione al settore farmaceutico. Occorrerà finanziare progetti ambiziosi per vedere il sogno realizzarsi. La notizia di oggi è un’iniezione di fiducia per continuare a lottare contro il male del secolo. Con la speranza di vincere sempre più battaglie.

testo tratto da BuoneNotizie.it

3 commenti:

freenfo ha detto...

Nonostante la felice notizia della diminuzione dei malati, resta da chiarire il rapporto tra HIV e AIDS, del tutto non provato e le modalità dei test per il riconoscimento della malattia. Un aspetto che sembrerebbe poco importante, ma sposta l'attenzione su milioni di malati, piuttosto che poche centinaia di migliaia e sposta milioni di euro in fondi destinati ad una ricerca scientifica, che non arriverà mai ad una soluzione, in quanto finanziata da case farmaceutiche. Ciao

Andrea De Luca ha detto...

Nonostante l'ONU si sia sbagliato, non c'è da stare sereni lo stesso...purtroppo i malati sono sempre tanti...

Taz ha detto...

Certo la cura dell'Aids sarà una cosa possibile, quando l'Aids diventerà una malattia pe ricchi...
Fin quando a morire saranno le popolazione del terzo mondo che non possono permettersi, terapie, analisi e profilassi.
Alle principali casa farmaceutiche interessa molto di più sperimentare la nuova pillola dimagrante o contro il mal di testa...