mercoledì 16 maggio 2007

Inquinamento atmosferico: questione distorta e velata

Come primo post, dopo immani fatiche, vorrei affrontare il tema dell'inquinamento, argomento complesso che suscita spesso sgomento e reazioni di insofferenza, per le sue ripercussioni sull'ambiente e sulla salute. L'inquinamento è un complesso di effetti nocivi che si riversano sulla biosfera, e quindi sull'uomo; esso dipende da fattori di alterazione, gli inquinanti, che modificano gli equilibri biochimici, elettrici e atomici esistenti. Vengono individuati diversi tipi di inquinamento: atmosferico, idrico, tellurico, acustico, radioattivo e il più recente per ordine cronologico, l'elettromagnetico. In questo gigantesco discorso, focalizzo l'attenzione esclusivamente sull'inquinamento atmosferico.
Secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità l'inquinamento e' la prima causa di morte sul pianeta. In parte si tratta di inquinamento da miseria, ad esempio molti uomini vengono uccisi da infezioni contratte bevendo acqua sporca. Ma gli altri sono uccisi dallo smog e dai veleni che inondano le metropoli. E il dato, sulla bocca dell'OMS, ha un grande peso. E' il fumo e' un'aggravante dell'inquinamento urbano, quindi una causa secondaria di morte (visto che i fumatori che vivono in zone non inquinate non muoiono altrettanto precocemente...).
Alcuni anni fa anche la sezione italiana dell'OMS fece un passo avanti fornendo le statistiche sui decessi divise per province. Cosi' saltò agli occhi che gli abitanti di Crema (che riceve tutto lo smog di Milano a causa dei venti dominanti) sono gli italiani con la minor longevità: muoiono 6 anni prima degli abitanti di Macerata. A Milano vivono qualche mese di più che a Crema, soprattutto quelli che stanno ai piani alti.
Comunque il fatto di perdere almeno 5 anni di vita vivendo in una città malsana non creò molto scalpore... Pochi ne parlarono in televisione... E' scortese dire a uno: ti hanno fregato un pezzo di vita e tu hai dato una mano comprandoti un'auto che fa 3 chilometri con un litro.
Inoltre bisogna tener conto che gli effetti più nocivi e tossici sull'uomo sono dovuti, oltre agli inquinanti diretti, anche a quelli indiretti, dovuti all'interazione della biosfera con i ultimi. Ad esempio, la radiazione ultravioletta solare trasforma gli ossidi di azoto, come NO2 e NO, in perossidi e ozono, che a livello troposferico causano lo smog fotochimico e le piogge acide.
Un problema di scottante attualità, una delle maggiori cause di inquinamento atmosferico, è il caso dell'inceneritore di Serre in Campania o, come viene chiamato con ipocrisia, "termovalorizzatore". Lascio a parte il problema riguardante quindici anni di emergenza rifiuti e delle varie complicazioni, e mi concentro unicamente sulla struttura in generale.
Un moderno termovalorizzatore è un impianto che nasce per incenerire i rifiuti e ricavare dell'energia da questo processo. Ma come funziona questa macchina? Le fasi di funzionamento si possono così definire: a) ricevimento; b) stoccaggio; c) movimentazione del rifiuto; d) termoutilizzo e recupero termico; e) trattamento fumi di combustione.
a) Arrivo dei rifiuti. Provenienti dagli impianti di selezione opportunamente dislocati sul territorio (ma anche direttamente dalla raccolta del rifiuto tal quale), i rifiuti sono conservati in un'area dell'impianto dotato di sistema di aspirazione, per evitare il disperdersi di cattivi odori. Con una gru i materiali sono depositati nel forno.
b) Combustione. Il forno è, solitamente, dotato di una o più griglie mobili per permettere il continuo movimento dei rifiuti durante la combustione. Una corrente d'aria forzata viene inserita nel forno per apportare la necessaria quantità di ossigeno che permetta la migliore combustione, mantenendo alta la temperatura (fino a più di 1000 °C).
c) Estrazione delle scorie. Le componenti dei rifiuti che resistono alla combustione (circa il 10% del volume totale ed il 30% in peso, rispetto al rifiuto in ingresso) vengono raccolte in una vasca piena d'acqua posta a valle dell'ultima griglia. Le scorie, raffreddate in questo modo, sono quindi estratte e smaltite in discarica.
d) Produzione di vapore e di energia elettrica. La forte emissione di calore prodotta dalla combustione dei rifiuti porta a vaporizzare l'acqua in circolazione nella caldaia posta a valle, per la produzione di vapore. Il vapore generato mette in movimento una turbina che, accoppiata ad un motoriduttore ed alternatore, trasforma l'energia termica in energia elettrica.
e) Trattamento dei fumi. Dopo la combustione i fumi caldi passano in un sistema multi-stadio di filtraggio, per l'abbattimento del contenuto di agenti inquinanti sia chimici che solidi. Dopo il trattamento i fumi vengono rilasciati in atmosfera.
Le ceneri residue della combustione (circa il 30% in peso ed il 10% in volume del materiale immesso nell'inceneritore) sono normalmente classificate come rifiuti speciali non pericolosi, mentre le polveri fini (circa il 4% del peso del rifiuto in ingresso) intercettate dai sistemi di filtrazione sono normalmente classificate come rifiuti speciali pericolosi. Entrambe sono normalmente smaltite in discariche per rifiuti speciali; ci sono recenti esperienze di riuso delle ceneri pesanti.
Numerose amministrazioni comunali e regionali hanno proposto, e propongono tuttora, ai cittadini italiani la costruzione di termovalorizzatori, quale soluzione immediata allo smaltimento dei rifiuti. Per sostenere ulteriormente la loro tesi apportano come giustificazione altri benefici: la produzione economicamente vantaggiosa di energia da scorie (!), l'impatto ambientale contenuto.
Tuttavia, diversi studi scientifici di Greenpeace e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità dimostrano tutto il contrario.
Innanzitutto, è falso che l'impatto ambientale sulle popolazioni vicine, e in alcuni casi lontane, al sito del termovalorizzatore sia contenuto e limitato. Eccetto che per rarissimi casi, il risiedere o il lavorare nelle vicinanze di un inceneritore comporta un sicuro ed elevato aumento del rischio di sviluppare tumori, di qualsiasi genere e in qualunque organo. Lo conferma anche una lettera aperta scritta da ISDE italia e da luminari di scienza in cui si afferma:"L'associazione ha espresso tutta la propria contrarietà e preoccupazione in relazione all'incenerimento dei rifiuti che, fra tutte le tecniche, è la più costosa e meno rispettosa dell'ambiente e della salute. Si chiede che vengano immediatamente tolti gli incentivi che solo nel nostro paese vengono dati ai gestori per tali impianti e che venga attuata seriamente la Politica delle "R" (Riduzione, Riuso, Recupero, Raccolta Differenziata), evitando in tal modo le sanzioni già comminate al nostro paese da parte della Comunità Europea."
Se poi si analizza anche la questione della redditizia vendita di energia elettrica, tanto conclamata, è evidente che qualcosa non quadra. L'energia elettrica venduta è remunerante solo perché viene pagata tre o più volte il prezzo normale.
Tutto grazie alla legge CIP6, poi Certificati Verdi, interpretata e usata allo scopo, la quale attribuisce all'energia elettrica prodotta dagli inceneritori la qualifica di energia pulita, come se fosse prodotta da un impianto fotovoltaico. Solo con tale espediente la vendita di energia elettrica (sempre prodotta dall'inceneritore) diventa redditizia, dato che il costo di produzione è superiore al prezzo che aziende come l'AEC o l'ENEL fanno pagare agli utenti. Con la vendita dell'energia all'AEC, questa, per bilanciare il prezzo che pagherebbe l'energia pulita prodotta dal termovalorizzatore, è costretta ad aumentare il prezzo dell'energia che dà agli utenti; così fa ricadere sugli ignari utenti il costo totale per produrre energia con l'inceneritore. Una mossa molto discutibile! Mentre tutta la popolazione subisce gli effetti dannosi degli inquinanti, loro pensano ad aumentare il loro proprio capitale. Ma non è una novità.
Durante lo sviluppo di questo testo, mi sono imbattuto tra l'altro in un articolo di giornale di rilevanza consistente, pubblicato sul Corriere della Sera del 9 maggio; trattava del tema dei rilevatori di smog. Per un progetto pilota della UE, studenti volontari sono stati attrezzati con centraline portatili, che riportavano i livelli di smog dell'aria istantaneamente e con precisione. L'esperimento si è tenuto questo inverno (ma solo per il calendario, non per il clima) a Milano e i risultati sono stati pubblicati sulla testata sopracitata.
Ebbene, viene fuori che le concentrazioni medie calcolate dalle istituzioni, poi riprese dai mass media, sono inferiori fino a 5 volte quelle registrate dagli studenti, e fino a 20 (venti!) volte sopra i limiti.
Il motivo è essenzialmente che le centraline comunali disposte sul territorio sono piazzate ad una altezza di tre metri dal suolo, e su queste rilevazioni si basa la media riportata dal comune: una media lontana da quella che le persone respirano, soprattutto i bambini, più vicini al suolo di tutti. Per fare un esempio, se in un giorno di novembre la media comunale per il Pm 2,5 è stata sotto i 100, la media rilevata invece da uno studente in mezzo al traffico è stata di oltre 200, almeno 3 volte sopra il limite di tossicità massimo stabilito dall'OMS.
Questo fa capire come mai vi sia un aumento indiscriminato di incidenza di tumori e allergie nella popolazione.
Le uniche soluzioni per ovviare a questo problema, uno dei tanti connessi all'inquinamento, sarebbero o incentivare l'uso di mezzi non inquinanti e le passeggiate a piedi, o trasferirsi in montagna, sulle Alpi o sugli Appennini.

Qui sopra è visualizzata un'immagine proveniente dalla banca dati dell'ESA, che mostra solo i livelli di NO2 atmosferico presenti in Europa. Come è possibile notare vi sono tre aree di importanti concentrazioni di inquinanti: l'area che spazia dall'agglomerato urbano di Londra fino alle città della Baviera tedesca, passando per il Benelux e il bacino industriale della Ruhr; la pianura padana in toto; metropoli significative come Mosca, Istanbul, Barcellona, Atene, Madrid, etc.

2 commenti:

alain ha detto...

un bell'intervento...la situazione e alquanto triste...e diventa un problema anche trovare una spiaggia decente:http://www.legambiente.com/documenti/2007/0615_golettaVerde2007/index.p

Anonimo ha detto...

anch'io credo che e un intervento opportuno! io vivo presso la citta romena Copsa-Mica! e terifiante!!!! purtroppo non si fa niente contro l'inquinamento quoi.......