lunedì 17 settembre 2007

I "Cattivi Maestri" della guerra del Terrore!!

Come era prevedibile, la Fallaci è tornata dall'Oltretomba in occasione del primo anniversario della sua morte. E' tornata, come è vissuta d'altronde, sotto forma mediatico-commerciale: mostre e servizi, articoli ripubblicati e foto inedite, brani di interviste tenuti nel cassetto per l'occasione, e via dicendo.
Un coro unico, tutto teso ad elogiare le virtù e i miracoli di Santa Fallaci di New York, la "più grande scrittrice italiana di tutti i tempi", la "giornalista che ha vissuto la guerra sulla propria pelle", la donna che "ha intervistato i potenti della Terra, anzi la Storia in persona".

Tutto vero, per carità: non sarò di certo io a negarlo. Ma di qua a spacciare i suoi ultimi deliri per una mera provocazione culturale o un'innocente critica al costume italiano - quindi banalmente arginabile con un semplice scambio di opinioni - ce ne vuole.
La vera eredità della Fallaci, infatti, non sono le sue inchieste, le sue interviste e i suoi romanzi, bensì quella trilogia dell'Odio che ha sdoganato nel Bel Paese, con la complicità del p
iù grande gruppo editoriale italiano (RCS), il razzismo e la xenofobia. Uno sdoganamento di cui potremo valutare gli effetti disastrosi solo con il passare del tempo. Esattamente come le radiazioni conseguenti all'esplosione di un'arma tattica nucleare: lente, ma letali.
Perché a differenza delle sue produzioni letterarie di vario genere, quella trilogia continua ad ispirare - ancora oggi - terroristi, assassini, promotori dell'odio e fautori dello scontro tra le civiltà.

Le cronache recenti hanno dimostrato, senza alcuna ombra di dubbio, che attorno agli scritti della Fallaci si è sviluppato un mondo che ha fatto dell'illegalità e dell'odio, del razzismo e della xenofobia, la sua ragion d'essere. Il servizio segreto parallelo "DSSA", indagato dal 2005 e il cui fondatore - Gaetano Saya - è stato rinviato a giudizio per propaganda di idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale, si ispirava direttamente ai suoi scritti. Nel 2004 un anno prima che finisse nel mirino delle forze dell'ordine.

Roberto Sandalo, ex-terrorista di Prima Linea che "si è visto abbuonare dalla giustizia italiana ben 110 reati tra cui tre omicidi", sorpreso e smascherato l'altro giorno dalla IADL mentre manifestava "contro l'islamizzazione dell'Europa" in compagnia di Adriana Bolchini Gaigher, casalinga-cartomante già ospite della trasmissione taroccata di Anno Zero sull'Islam a Torino , dichiara con orgoglio in un'intervista rilasciata a Repubblica del 15.09.07 che a convincerlo a riciclarsi in chiave anti-musulmana sono stati gli scritti della Fallaci.

Olindo Romano, il mostro di Erba che ha sgozzato, assieme alla moglie, tre donne e un bambino legge in carcere "specialmente romanzi e la trilogia di Oriana Fallaci. Uno dei libri l'ha restituito sottolineato e scarabocchiato nelle parti che par
lavano di rabbia e rancore". I movimenti razzisti e xenofobi che operano in un'Italia in cui sono sempre più frequenti gli attacchi alle moschee e ai luoghi di incontro dei musulmani, la venerano come un'eroina e adottano la sua stessa retorica, spesso e volenteri citando interi capitoli.

Cosa ci vuole, quindi, per rendersi conto del nefasto ruolo giocato da quella donna? Altrettanto nefasto è il ruolo che gioca Magdi Allam, che come la Fallaci imperversa sullo stesso quotidiano (e non solo) oltre che su tutte le reti televisive nazionali (praticamente a reti unificate). In questi giorni anche lui si vanta dell'amicizia con la Fallaci, ricordandola con accorato affetto negli incontri e in articoli appositamente confezionati per tramandarne il Culto.

Eppure a leggere l"Apocalisse" della scrittrice, ed in particolare i passaggi tutt'altro che gentili che ha dedicato ad Allam senza nemmeno concedergli la dignità di menzionare il suo nome, non sembra proprio che i rapporti fra di loro fossero cosi cordiali.
Magari mi sbaglio: peccato che la Fallaci non sia viva, per confermare la natura del suo rapporto con l'aspirante discepolo.

Perché anche attorno alla figura di quest'ultimo e al suo cosiddetto "impegno culturale" si addensano nubi che non presagiscono nulla di buono: nell'appartamento segreto usato dai Servizi Deviati del Sismi per confezionare balle e commissionare articoli falsi sui quotidiani, venne rinvenuto un dossier a lui intestato di cui, purtroppo, non sono stati resi pubblici i contenuti.

Un suo editoriale sul Corriere, pubblicato appena un mese dopo essere volato a Tel Aviv per ricevere un premio di 250.000 dollari circa , è la traduzione pressoché integrale di un comunicato del Memri, l'Istituto di traduzione fondato da ex-agenti del Mossad la cui credibilità è stata completamente smontata da inchieste di quotidiani come The Guardian, Le Monde Diplomatique e i Servizi del Comune di Londra.

E non può che destare preoccupazione il fatto che una sigla terrorista finora sconosciuta - il cosiddetto "Fronte cristiano combattente" abbia appiccato il fuoco con delle molotov alla sede dell'associazione umanitaria Islamic Relief, condannando a morte il suo direttore a nome di un sedicente"tribunale cristiano", sei giorni dopo un editoriale infuocato di Allam in cui puntava il dito proprio contro l'Islamic Relief.

Cosi come non può lasciare indifferenti il fatto che l'ex-terrorista di Prima Linea di cui ho scritto poco fa, risulti membro di un gruppo che si ispira chiaramente oltre agli scritti della Fallaci, anche agli scritti di Allam di cui vengono persino ripresi i contenuti nell'intervista rilasciata a Repubblica: secondo lui, infatti, ogni quattro giorni, una moschea sorgerebbe in Italia mentre gli attentati ai luoghi di culto potrebbero essere "regolamenti di conti" tra musulmani. Ipotesi che Allam ha avanzato sul Corriere, pur rifiutandosi di esprimersi chiaramente in attesa dei"riscontri degli investigatori".

Riscontri di cui si è invece altamente fregato quando gli stessi investigatori esprimevano perplessità sulle sempre più numerose denunce di presunte minacce avanzate da Dounia Ettaib, la giovane marocchina che ultimamente lo accompagna in molte presentazioni e convegni. E che dire del giudizio di Ferdinando Imposimato, Giudice Istruttore nel Processo Moro e nell'attentato a Giovanni Paolo II, che lo definisce come uno "che alimenta l'odio e il conflitto tra Cristiani e Musulmani"?
Santo Cielo: cosa ci vuole, di più, per qualificare Fu Fallaci e Allam come Cattivi Maestri?
Una Shoah per la comunità islamica?


Sherif El Sebaie

salamelik.blogspot.com

4 commenti:

vittorio ha detto...

Rispondo per punti.. ogni punto è intitolato con alcune parole della parte alla quale rispondo.

1) "la vera eredità della Fallaci"
L'eredità della Fallaci non è né ciò che ha scritto prima dell'11/9/2001, né ciò che ha scritto dopo: è l'unione di entrambi.
Se si guarda la Fallaci considerando solo metà della sua opera, inevitabilmente se ne dà un giudizio sbagliato, poiché non fondato su (tutti) i fatti.
E inoltre la "seconda Fallaci" è in buona parte una delle normali e possibili evoluzioni/approfondimenti della "prima Fallaci".. d'altronde la critica al fondamentalismo islamista è un semplice sviluppo della sua lotta contro ogni totalitarismo e dittatura (i nazifascisti, i colonnelli in grecia, arafat, la giunta in messico, khomeini, ..) ed ogni potere di palazzo (esemplare l'intervista a kissinger).
L'articolo di El Sebaie parte dunque su un presupposto sbagliato, quindi è inevitabile che le conseguenze siano infondate.

2) "la Fallaci ha sdoganato razzismo e xenofobia"
se si leggono i suoi ultimi scritti in maniera preconcetta, sì.
Ma forse sarebbe opportuno anche capire il concetto fondante del suo discorso, che consiste innanzitutto nella difesa a spada tratta dell'innegabile sviluppo civile dell'occidente, minacciato dall'estremismo religioso.
Di quale "innegabile sviluppo" parlo? Semplice.. tanto per fare alcuni esempi: libertà religiosa, trattamento degli apostati, pena di morte, omosessualità, sessismo. C'è bisogno di continuare?
Una volta compreso il succo delle invettive fallaciane, le polemiche secondarie che lo contornano sono assolutamente secondarie e di scarsa rilevanza.

3) "le sue produzioni letterarie promuovono l'odio e lo scontro tra civiltà"
quasi giusto, mancano solo alcune parole che provvedo a inserire:
"le sue produzioni letterarie -- RISPONDONO A COLORO (QUTB, KHOMEINI, ...) CHE DA DECENNI -- promuovono l'odio e lo scontro tra civiltà"

4) Saya, Sandalo, Bolchini Gaigher, Olindo Romano
la connection tra la Fallaci e tutta questa gente merita un applauso per la fantasia. Assolutamente esilarante.
Se io scrivo una cosa giusta e dei criminali la usano per propagandare odio o fare violenza, la responsabilità non è mia: è dei criminali.
A maggior ragione considerato il punto 2 di questa mia risposta.
Lo stesso discorso vale per il collegamento (nel seguito dell'articolo) tra Magdi Allam e Islamic Relief.

5) Magdi Allam
Qua risalta lampante che El Sebaie (l'autore dell'articolo) parla di cose che evidentemente non conosce.
Di più: è chiaro che El Sebaie non abbia mai letto un articolo di Magdi Allam, dato che quest'ultimo, ogni volta che scrive della Fallaci si trova costretto a dover rispiegare a gente prevenuta come El Sebaie come si sviluppò effettivamente la loro amicizia e il loro lavoro in comune, compresi i dissapori.

6) "la credibilità del MEMRI è stata completamente smontata dai servizi del comune di Londra"
questa è una barzelletta, vero? fa quasi ridere.
prescindendo dai servizi del comune di Londra (quali? la pulizia delle strade? ah no, forse il trasporto pubblico), occorre far notare la gravità della negazione dell'immensa documentazione sull'odio antiebraico raccolta dal Memri.

7) "il giudice Ferdinando Imposimato"
questo giudice ha espresso una legittima opinione. Che non condivido, ma è la sua opinione. Ripeto: è la sua opinione.
Non è la prova assolutamente di nulla, mentre El Sebaie la cita come elemento finale per giudicare Magdi Allam.
Il che, effettivamente, da un'altra idea su come El Sebaie distorga i fatti, ometta informazioni essenziali e confonda la discussione: siamo partiti dalla Fallaci per arrivare all'opinione di un giudice su Allam, passando per Saya.. un bel viaggio, che si conclude col botto, citando la Shoah.
Proprio quella Shoah che è elemento fondante della rinascita dell'occidente dopo i brividi totalitari della prima metà del novecento.
Proprio quella Shoah che viene negata o osannata da coloro che la Fallaci più di tutti ha osato sfidare.

Taz ha detto...

Ciao Vittorio, prima di tutto grazie per l'ottimo commento...
Si vede che sei decisamente informato sulla situazione, mentre io devo ammettere la mia ignoranza, riguardo a diversi punti...

Devo amettere che hai ragione riguardo al punto 1) e il punto 2) la vera eredità è l'unione di entrembi, hai ragione.
E anche per quanto riguarda il punto 2) la libertà di opinione e di parole è un diritto innegabile, che va contro ogni forma di totalitarismo e estremismo religioso.

Non sono invece d'accordo con te per quanto riguarda i punti 3) e 4) in quanto rispondere all'odio con altro odio non porta a niente solo alla distruzione...
E sopratutto per quanto riguarda il punto 4): devi essere consapevole delle tue azioni, se le tue parole portano alla fomentazione dell'odio e della discriminazione raziale, mi spiace ma non è colpa solo dei criminali, ma è anche tua...
(per farti un esempio guarda i primi 15min del film "la leggenda del re pescatore" vedi dopo come sta bene il DJ al quale hanno "fraiteso le parole"...)

Infine per quanto riguarda i punti 5)-6)-7) mi spiace ma non sono così informato a riguardo e quindi piuttosto che dire stupidaggini, mi astengo dal dirle!!

Ciao ciao!!

vittorio ha detto...

sul punto 3 e 4 faccio un'esempio per chiarire meglio...

per quanto non condivida ciò che abbia scritto Marx, non mi sogno di addossargli le responsabilità dei crimini compiuti dai sedicenti marxisti del 20° secolo.

Marx ha scritto delle idee su dei libri, fossero anche (come credo) sbagliate.. sono solo idee, inchiostro su carta.
Sono altri che hanno aperto i gulag.

Ugualmente, la Fallaci ha scritto, ha sollevato riflessioni, suscitato dibattiti.
Sono altri ad aver compiuti crimini d'odio.

(oddio povera Fallaci paragonata a Marx :P )

Anonimo ha detto...

Islamic Relief Italia... al servizio dei più poveri nel mondo
Islamic Relief (IR) è un'organizzazione internazionale umanitaria e per lo sviluppo, che mira ad alleviare le sofferenze dei più poveri nel mondo. E' un'organizzazione non governativa (ONG) fondata in Inghilterra nel 1984 da un medico, il dott. Hany El Banna.

Islamic Relief è membro consultivo del Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite, è registrata con il Governo inglese nella "Charity Commission", è firmataria del Codice di Condotta per la Croce Rossa Internazionale e per la Mezzaluna Rossa oltre che dell'ONG Disaster Relief. E' anche membro dell'English Overseas NGOs Development (BOND).

I valori che ispirano l'associazione Islamic Relief sono i valori umanitari islamici, che ci insegnano che ogni vita umana è preziosa, e che tutti gli uomini hanno diritto ad una vita dignitosa e senza sofferenze. Consideriamo la carità e la generosità una responsabilità personale e collettiva. Come disse il Messaggero di Dio - Pace e benedizioni su di lui - "Colui che non si interessa agli affari dei musulmani non è dei nostri" (Bukhari) ed ha detto poi "La umma è un corpo unico, se uno dei suoi membri è malato, il corpo intero ne sente la febbre e la sofferenza" (Bukhari).
Il nostro intento è sempre quello di cooperare con le comunità, ascoltare le loro preoccupazioni e le loro esigenze, offrendo il nostro totale supporto per migliorare le loro condizioni di vita. Operiamo a contatto diretto con le comunità che soccorriamo, costruendo un solido rapporto di fiducia e incoraggiando le persone ad esprimere le proprie necessità. Ciò a cui puntiamo è di permettere alle popolazioni di ottenere i mezzi con cui autosostentarsi. Aspiriamo a creare comunità autonome, cosicché, alla fine, possiamo congedarci con sicurezza da quelle aree e rivolgere la nostra attenzione laddove nuovi bisogni sono sorti, concentrandoci su nuove iniziative.

Islamic Relief interviene nelle situazioni di crisi umanitaria o di emergenza causate sia da fenomeni naturali che umani. Inoltre Islamic Relief promuove attivamente un'economia sostenibile ed uno sviluppo sociale organico attraverso il coinvolgimento delle comunità locali senza alcun pregiudizio razziale, religioso o di genere.
Islamic Relief opera attraverso quattro settori principali:
1) Soccorso d'emergenza
2) Progetti di sviluppo
3) Assistenza agli orfani
4) Waqf
Islamic Relief ha uffici di fundraising in Italia, Regno Unito, Stati Uniti, Belgio, Germania, Olanda, Svezia, Svizzera, Francia, Malasia, Mauritius, ed ha progetti in Afghanistan, Albania, Bangladesh, Bosnia-Herzegovina, Kosovo, Ciad, Cina, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Aceh, Iraq, Giordania, Kenya, Libano, Malawi, Mali, Niger, Pakistan, Kashmir, Palestina, Federazione Russa (Cecenia e Ingushezia), Somalia, Sud Africa, Sri Lanka, Sudan, Yemen.

Soccorso d'emergenza
Riguardo alle situazioni di emergenza IR ha addestrato un team che è pronto ad intervenire entro 24-48 ore dall'inizio dell'emergenza, sia quando essa è provocata da cause naturali sia quando è provocata da cause umane. IR opera per rispondere ai bisogni più immediati distribuendo cibo, medicine, tende e vestiti, mentre valuta quali iniziative per la ricostruzione possono essere realizzate. Per agire nel più breve tempo possibile in caso di calamità, Islamif Relief tiene pronte delle riserve di forniture per oltre 10.000 persone. Queste riserve includono: acqua da distribuire, tende, coperte, attrezzi per cucinare, kit per l'igiene.
Ad esempio, IR è intervenuto immediatamente dopo il terremoto che ha colpito il Pakistan, ha portato aiuto alle prime avvisaglie della crisi del Darfur, come si è attivato dopo i primi bombardamenti israeliani sul Libano.

Progetti di sviluppo
a) Acqua e Sanità
Secondo l'Organizzazione Mondiale per la Sanità, circa l'80% delle malattie nel mondo sono causate dalla mancanza di acqua potabile o misure igieniche. Malattie legate all'acqua provocano 2,2 milioni di morti ogni anno, la maggior parte bambini sotto i cinque anni.
Islamic Relief ha operato in Indonesia a progetti per l'acqua dopo lo tsunami o in Palestina costruendo il pozzo di Aya e rinnovando il sistema delle acque, così come ha completato progetti sull'acqua in Sudan, Afghanistan, Kashmir, Albania, Bangladesh, Cecenia, Kosovo e Pakistan.

b) Salute ed Alimentazione
La malnutrizione è responsabile per oltre le metà delle 12 milioni di morti infantili che avvengono ogni anno. Il lavoro di Islamic Relief nel campo della salute e dell'alimentazione include:
Programmi di cure mediche per madri e figli
Costruzione e riabilitazione di cliniche mediche
Distribuzione di ambulanze e materiale medico agli ospedali
Programmi per il miglioramento dell'agricoltura e di sicurezza alimentare
Cibo distribuito nelle scuole per i bambini malnutriti
Vaccini e controlli sanitari
Programmi di cure fisiche e psicologiche per bambini vittime di traumi da guerra
Educazione alimentare e sanitaria in comunità povere
Islamic Relief ha realizzato programmi sanitari ed alimentari, prevedendo la costruzione di cliniche e la somministrazione di cure mediche, in Afghanistan, Kashmir, Bangladesh, Cecenia, Egitto, Kosovo, Pakistan, Palestina e Sudan..

c) Attività generatrici di reddito
I pacchi di cibo e gli aiuti di emergenza riescono a soddisfare i bisogni più immediati, ma le persone devono poi riuscire ad autosostenersi ed essere indipendenti. Con questo scopo vengono creati programmi generatori di reddito. Molti dei beneficiari di questi progetti stanno ricostruendo le loro vite attraverso dei prestiti ad interessi zero che gli diano i mezzi per iniziare un'attività ed una formazione che li aiuti a sviluppare delle capacità professionali.
Islamic Relief ha avviato questo tipo di attività in Afghanistan, Kashmir, Albania, Bosnia, Malawi, Pakistan, Palestina..

Assistenza agli orfani
Il Profeta Muhammad - Pace e benedizioni su di lui - ha detto: "Io e la persona che si occupa di un orfano saremo insieme nel Paradiso, così.." tenendo il dito indice ed il medio uniti (Bukhari).
Islamic Relief opera dal 1986 a favore degli orfani, per cercare di restituire loro fiducia, speranza ed affetto attraverso l'aiuto di molte persone sensibili. Un modo concreto con cui chiunque può aiutare gli orfani è l'adozione a distanza; questa assicura all'orfano cibo quotidiano, assistenza sanitaria ed istruzione. Con una modesta quota mensile, l'orfano può tornare a sperare nella vita perchè sentirà l'amore di qualcuno che pur vivendo lontano, si preoccupa di lui e del suo benessere.
Islamic Relief ha realizzato programmi di adozione a distanza in Bangladesh, Cecenia, India, Mali, Sudan, Etiopia, Albania, Indonesia, Iraq, Kenia, Pakistan, Bosnia, Giordania, Kosovo, Libano, Palestina, Sri Lanka. Per conto dei donatori Islamic Relief si prende cura di oltre 20.000 orfani, di cui oltre 5.000 nella sola Palestina.

Waqf
"Quando il figlio di Adamo muore, le sue azioni finiscono, eccetto tre: un'elemosina continua (waqf), una scienza utile, un figlio devoto che prega per lui" (Muslim).
Il termine "waqf" indica l'immobilizzazione di un bene, per sfruttarlo e quindi donarne il ricavato ai poveri. Dunque il waqf è un'elemosina ed una fonte di aiuto per i più bisognosi che continua nel tempo. I suoi effetti benefici e la sua utilità aumentano durante tutta la vita del donatore e soprattutto continuano anche dopo la sua morte. I proventi del waqf vengono calcolati e distribuiti alla fine di ogni anno.
Chi dona un'azione waqf riceve un certificato e quindi un rapporto annuale relativo al settore nel quale ha scelto di investire la sua donazione (waqf acqua, waqf salute..)

Inoltre IR svolge due grosse campagne all'anno contro la fame: la distribuzione di cibo durante il mese di Ramadan e la distribuzione di animali per la festa dell'Aid al-Adha (Festa del Sacrificio, che commemora il mancato sacrificio del figlio di Abramo - Pace su di lui - su richiesta e per intercessione di Dio, ndr).
Durante il Ramadan del 2006 Islamic Relief ha distribuito 220.415 pacchi cibo, raggiungendo 1.186.975 persone come beneficiari, mentre durante la campagna "Qurbani" per la festa dell'Aid al-Adha, siamo riusciti a distribuire circa 70.000 animali. In entrambe le campagne ci siamo concentrati sui Paesi e sulle aree territoriali dove c'è maggiore penuria alimentare o dove ci sono fasce di popolazione che vivono sotto la soglia della povertà, distribuendo cibo in Albania, Afghanistan, Bangladesh, Bosnia, Cina, Cecenia, Egitto, Etiopia, India, Indonesia, Aceh, Iraq, Giordania, Kenia, Kosovo, Malawi, Mali, Niger, Palestina, Pakistan, Kashmir, Somalia, Sud Africa, Sri Lanka, Sudan, Yemen, Libano.

La sede italiana dell'Associazione Islamic Relief è a Milano, in via Tajani 1 (C.a.p. 20133). Tel/Fax: 02 36523730
E-mail: info@islamic-relief.it

Per contribuire alle attività di Islamic Relief:
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c/c bancario: BNL n. 13970
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